(foto Ansa)

i due litiganti

Mosse al centro: Renzi e Calenda concordi su Gaza. Il Pd alla Leopolda

Luca Roberto

Il senatore di Azione chiede una mozione unica sul piano di pace in medio oriente, l'ex premier non chiude. Alla kermesse a Firenze invitati parlamentari e sindaci dem

Parlano uno dopo l’altro, a poca distanza, nel centro di Roma. E ribadiscono entrambi, Matteo Renzi e Carlo Calenda, di avere una posizione favorevole sul piano di pace a Gaza presentato da Donald Trump. Una notizia, se si considera che ancora, dopo l’intervista del leader di Italia viva al Foglio di lunedì, Calenda ha polemizzato con l’ex alleato nel Terzo polo.  “La mia proposta alla maggioranza e alle altre opposizioni è di ritirare” ciascuno la sua risoluzione “e dire che il Parlamento italiano insieme sostiene il piano Trump come una via d’uscita alla tragedia umanitaria che si sta compiendo a Gaza”, ha detto ieri in mattinata il senatore di Azione, in vista del voto che si terrà giovedì in Parlamento sul riconoscimento vincolato della Palestina. Rivolgendosi soprattutto a Pd, Avs e M5s, che sono orientate a votare una loro mozione comune, senza accordo con la maggioranza: “Il piano Usa ha ricevuto ok di Sanchez, Macron, von der Leyen, Merz, Starmer, Nazioni Unite, paesi arabi, Pakistan, Indonesia, Egitto, Autorità Nazionale Palestinese. Segnalo che oggi solo la Jihad Palestinese ha detto di no. Cerchiamo di dare un segnale di responsabilità comune”. Al Senato, invece, Renzi presentando la tredicesima edizione della Leopolda, non aveva chiuso all’appello: “Io sono favorevole al piano Trump-Blair. E’ un piano molto serio, ci hanno lavorato personalità di altissimo livello. E’ l’unico modo per bloccare il massacro di Gaza. Bisogna che Hamas sia messa nelle condizioni di non nuocere più. Il piano è l’unica possibilità. La soluzione oggi è quella predisposta da Trump e Blair. Non c’è alternativa a questo piano. O viene accolto o si continua col massacro”. E nel merito della proposta avanzata da Calenda: “Decideranno i capigruppo, sono giochi parlamentari”. E se si consultava la capogruppo al Senato di Italia viva Raffaella Paita quel che si otteneva era un “ancora nessuna novità, sicuramente noi abbiamo una linea precisa che rivendicheremo”. Con però un sovrappiù di confusione confessato ai colleghi di partito: “Nemmeno il Pd ha ancora deciso cosa fare”. 

 

E quindi eccoli di nuovo, Renzi e Calenda, riuniti non solo sulle posizioni su Gaza ma anche nell’analisi del voto nelle Marche: della serie, parlare di Palestina invece di problemi concreti non ha aiutato granché. A guadare un terreno su cui hanno mire forse ancora inconciliabili. Un’evidenza se la avrà proprio nel fine settimana, con la kermesse fiorentina che il leader di Italia viva ha allestito con “tanto di programma in anticipo, non era mai successo prima”, per costruire la nuova Casa riformista. Come anticipato a questo giornale, dal governo ci saranno anche il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, il ministro della Difesa Guido Crosetto e il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara. Ma, ha ripetuto più volte ieri Renzi, ci si dovrà aspettare delle proposte concrete che potrebbero accompagnare il percorso del nuovo contenitore centrista, il cui simbolo è stato presentato per la prima volta alle elezioni regionali in Calabria e il cui primo gruppo consigliare sarà costituito a Bibbiano. Fatto sta che, come ha insistito ancora l’ex premier, “per me si vince al centro e la partita è lì.  Quelli di Forza Italia fanno benissimo a provarci, ma noi dobbiamo fare questa battaglia al centro e possiamo riuscirci meglio”. Proprio al leader di Forza Italia, Antonio Tajani, Renzi ha rifilato una delle sue battute: “E’ stato criticato per il balletto” alla festa di FI. “E’ alla Farnesina che non lo vedo bene, ma Ballando con le stelle è il suo”. La Leopolda, poi, sarà interessante anche per valutare il variegato universo della sinistra che guarda al centro, visto che parteciperanno personalità civiche come il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, il sindaco di Milano Beppe Sala (in un panel a difesa del “modello Milano”), la sindaca di Genova Silvia Salis, l’assessore ai Grandi eventi e al Turismo di Roma Alessandro Onorato. Ma anche parlamentari del Pd come il senatore Graziano Delrio e la deputata Marianna Madia. O altri esponenti del Partito democratico come Giovanni Manildo, l’ex sindaco di Treviso candidato alle regionali in Veneto. E il sindaco di Mantova Mattia Palazzi. Tentativi di dare sostanza a un’area attorno alla quale Calenda, nonostante la concordanza su alcuni punti come Gaza, vuole tenersi alla larga. Sebbene Renzi stesso l’abbia preconizzato: alla fine Carlo tornerà con noi.

Di più su questi argomenti:
  • Luca Roberto
  • Pugliese, ha iniziato facendo vari stage in radio (prima a Controradio Firenze, poi a Radio Rai). Dopo aver studiato alla scuola di giornalismo della Luiss è arrivato al Foglio nel 2019. Si occupa di politica. Scrive anche di tennis, quando capita.