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I risultati

Urne chiuse nelle Marche. Acquaroli verso la riconferma

Il candidato del centrodestra e governatore uscente è stimato intorno al 51 per cento. L'ex sindaco di Pesaro ed europarlamentare Matteo Ricci, sostenuto dal centrosinistra, al 45,6 per cento. Affuenza definitiva al 50,01 per cento

Il candidato della coalizione di centrodestra e governatore uscente Francesco Acquaroli è al 51 per cento mentre l'ex sindaco di Pesaro Matteo Ricci, sostenuto dal centrosinistra insieme al M5s, è al 45,6 per cento. Affuenza definitiva è stata del 50,01 per cento, quasi dieci punti in meno rispetto alle regionali del 2020 (59,75 per cento). Questi sono i dati secondo la seconda proiezione del Consorzio Opinio Italia per Rai, che si basa sul 6 per cento del campione. Nel quartier generale di Acquaroli, un fedelissimo della presidente del Consiglio Giorgia Meloni, si registra prudenza, con i monitor costantemente puntati sui dati in arrivo dalle sezioni dopo la chiusura dei seggi. Alla spicciolata stanno arrivando parlamentari di Fratelli d'Italia: tra i primi a fare ingresso il sottosegretario all'Economia Lucia Albano e il deputato Luca Sbardella.

 

Secondo i primi instant poll, il Partito democratico si aggirebbe tra il 26,5 e il 28,5 per cento e sarebbe il primo partito, Alleanza Verdi-Sinistra tra il 5,5 e il 7,5 per cento, il Movimento 5 Stelle tra il 4 e il 6 per cento, mentre le altre liste a sostegno di Ricci sono date tra l'8,5 e il 10,5 per cento. Fratelli d'Italia invece tra il 24 e il 26 per cento, Forza Italia tra il 6 e l'8 per cento, la Lega tra il 4,5 e il 6,5 per cento. Le altre liste che appoggiano Acquaroli sono date tra l'8,5 e il 10,5 per cento. Le liste a sostegno degli altri candidati si aggirano tra l'1 e il 3 per cento. L'affluenza cala in tutte le pronvince rispetto alle ultime regionali del 2020: ad Ancona si è fermata al 50,4 per cento (-10,1), ad AscoliPiceno al 49,0 per cento (-8,7), a Fermo al 51,2% (-10,0), a Macerata al 47,0 per cento (-9,6), a Pesaro Urbino al 52,4per cento (-9,9).

 

 

Dopo le prime proiezioni, intervistato da La7, il deputato di FdI e responsabile nazionale dell'organizzazione del partito Giovanni Donzelli ha commentato: "Aspettiamo i dati definitivi ma vediamo che i cittadini riconoscono il buongoverno, nelle Marche e a livello nazionale, dove il centrodestra aumenta i consensi". Ha parlato anche il presidente dei senatori di Forza Italia Maurizio Gasparri ha dichiarato in una nota: "Pare che anche nelle Marche si profili una affermazione del centrodestra. Attendiamo dati consolidati per avere la certezza dell'ennesimo buco nell'acqua delle sinistre e delle loro speculazioni propagandistiche proseguite anche durante il silenzio elettorale".

 

Alle 15 si sono chiusi i seggi delle elezioni regionali nelle Marche. I cittadini erano chiamati alle urne per il rinnovo del Consiglio regionale. Sei erano i candidati per guidare la regione: il governatore uscente Francesco Acquaroli (per il centrodestra), Matteo Ricci (per il centrosinistra), Beatrice Marinelli (Evoluzione della Rivoluzione), Claudio Bolletta (Democrazia Sovrana Popolare), Lidia Mangani (Partito comunista italiano) e Francesco Gerardi (Forza del Popolo).

 

Alle 23 di domenica, l'affluenza era stata del 37,71 per cento, in calo di 5 punti percentuali rispetto alla stessa rilevazione alle precedenti elezioni regionali del 2020 (42,72 per cento).

 

La guida al voto

    

Il sistema elettorale

Nella regione Marche il sistema elettorale prevede 30 seggi attribuiti con sistema proporzionale in liste circoscrizionali corrispondenti ai territori delle province di Ancona, Ascoli Piceno, Fermo, Macerata, Pesaro e Urbino (lo stabilisce la già citata legge del 2004). Il premio di maggioranza dà alla coalizione vincente almeno il 55 per cento dei seggi. Se chi vince ottiene almeno il 43 per cento dei voti validi però i seggi garantiti diventano 19 su 30 (e scendono a 18 se si ottiene fra il 40 e il 43 per cento dei voti). La soglia di sbarramento è fissata al 5 per cento per le coalizioni, escluso il caso in cui una lista contenuta nella coalizione abbia ottenuto il 3 per cento dei voti validi. Viene stabilita l’incompatibilità tra le funzioni di assessore e quelle di consigliere regionale.

 

Le analisi prima del voto

      

Come è andata la campagna elettorale nelle Marche