
Il colloquio
I "cornetti" di Franceschini: "Impedire a Meloni di arrivare al Quirinale. E' un pericolo"
"Se Meloni arrica al Colle, cambia la natura sistemica del paese. Anche se cambia la legge elettorale la sinistra si adeguerà. Vinceremo altrimenti sarà pareggio". I pensieri dell'ex ministro della Cultura
Dario Franceschini come Toto! Vade retro iettatori di destra. Franceschini fa le corna, Franceschini teme Meloni al Quirinale (“dobbiamo impedire di farla arrivare al Colle. E’ un pericolo”) Franceschini è pronto a tutto: anche al pareggio (alle prossime politiche). Meloni presidente della Repubblica? Se accade anche Franceschini salpa con la Flotilla. Mai! Dario il Grande incede al Senato, Dario I, nostro imperatore delle sinistre e del centro, ci vede, ferma, e regala attimi di autentica scaramanzia. Dario il Grande, come andrà nelle Marche? E’ vero che si perde? Con un sontuoso movimento di indice e mignolo, Dario grandissimo, detto anche il Totò di Ferrara, fa le corna, delle morbidissime corna meridionali che si spostano dall’alto verso il basso. E’ un movimento aggraziato, un Franceschini ritmico, ginnastico.
Dario il Grande, qual è la previsione per le Marche? Sentite: “Fino a pochi mesi fa la vittoria di Matteo Ricci sarebbe stata la vera sorpresa ma ora la sorpresa è se perde Francesco Acquaroli. Ricci può farcela”. Dario Grande questo è un modo dolcissimo, e sofisticato, come tale sei, per comunicarci: cari giornalisti, lunedì state calmi anche se si perde. Sono solo le Marche. Ma continuiamo. Il Grande ci chiede notizie su Silvia Salis, la sindaca di Genova, che se permettete è un’altra delle sue scoperte. Dario il Grande domanda: “Ma Salis aprirà la Leopolda? Ma è vero che la segue Agnoletti?”. Noi piccoli persiani, suoi soldati, gli rispondiamo che la segue adesso Marco Agnoletti, ex portavoce di Renzi, il Pinturicchio della comunicazione, e che Salis parteciperà alla Leopolda, sì, ma non aprirà l’evento. Franceschini, il Totò di Ferrara: “Ah, non sapevo”. Sì, figurati se non lo sapeva… Gli diciamo: Dario grande, sai la novità? Schlein si punzecchia con Salis e Salis incontra tutti, anche a Roma. Lo sai che Schlein le ha telefonato, irritata, per l’intervista a Vanity Fair? Franceschini zio di entrambe si limita: “Ci sta. Sono bravissime, sia Schlein sia Salis”. Si diverte come un bambino a cui hanno regalato il trenino. Passiamo agli argomenti seri. Dario grande cosa pensa della mossa di Meloni su Gaza, della proposta: riconosciamo la Palestina ma a determinate condizioni? Risposta: “La vicenda di Gaza potrebbe avere un effetto mobilitazione nelle Marche, sul nostro elettorato. Può essere la spinta per andare a votare. Potrebbe avere un peso sull’astensione”. Come sempre, il Grande, illumina, auspica. Ma il Grande è preoccupato, c’è qualcosa. Dario grande, confidati, liberati. Lo fa (e liberati!): “Da quello che sento, Meloni è intenzionata a cambiare la legge elettorale”. E sono cavoletti! Il Grande non arretra: “No, non lo saranno. Per noi non cambia nulla, se servirà indicare il premier lo indicheremo, se non ci sarà bisogno faremo una grande campagna. La destra lo sappia. Noi ci adegueremo a qualsiasi legge elettorale. Vinceremo. O sarà pareggio. Non dobbiamo dimenticarci che si vota il prossimo presidente della Repubblica”. Elezioni delicatissima, diciamo bene, Dario grande? L’imperatore spiega: “Meloni vuole fare la presidente della Repubblica. Sono preoccupato”. No, non possiamo permettere che Dario grande lo sia. Franceschini melodioso, con la sua boccuccia ci regala allora la frase di battaglia: “Se Meloni arriva al Quirinale cambia la natura sistemica del paese. Un leader di partito che prende in mano la più alta istituzione. E’ un pericolo. Un pericolo da evitare. Troveremo il modo di stare insieme, ma non permetteremo di far arrivare Meloni al Colle”. Come farlo? Dario grande ha delle ideuzze: “Se cambia la legge elettorale a pagare il prezzo saranno Lega e Forza Italia. Salvini e Tajani non hanno nessuna intenzione di modificarla. Perdono i seggi, saranno penalizzati. Ecco, bisogna lavorare su di loro. Non solo la Lega. Anche Forza Italia non vuole la nuova legge elettorale di Meloni”. Tonio Tajani, Matteo Salvini, Salvinacci… il Grande ci pensa su: “Purtroppo non sono dei leoni”. Per fortuna c’è Franceschini. La sinistra può farcela. Facendo le corna…