
Nave Alpino - foto Ansa
Il punto
Cosa sappiamo della missione della fregata Alpino per la Global Sumud Flotilla
Dopo le minacce alle imbarcazioni dirette a Gaza, l’Italia invia una nave militare a tutela dei connazionali. Una presenza armata ma discreta, in una zona dove ogni mossa è diplomazia. A bordo 150 membri dell'equipaggio per una delle navi più moderne della Marina
La nave militare Alpino è in viaggio verso la Global Sumud Flotilla, dopo che il governo italiano ha deciso di inviare un presidio a tutela degli italiani che partecipano alla missione umanitaria diretta a Gaza. Secondo quanto ha riferito in Parlamento il ministro della Difesa Guido Crosetto, la fregata si limiterà a operazioni di "soccorso, assistenza e protezione" dei connazionali, anche e soprattutto perché non è intenzione dell'Italia "muovere navi militari per dichiarare guerra a un paese amico".
Le caratteristiche
La fregata Alpino è un'imbarcazione di 144 metri di lunghezza, 20 metri di larghezza e un dislocamento di 6.700 tonnellate. Prende il suo nome in onore di uno dei reparti storici dell'Esercito Italiano. È stata varata nel 2014 ed è entrata in servizio nel 2016. Come conferma la Difesa, al momento, per portare supporto alla Global Sumund Flotilla, conta un equipaggio di 150 persone. Si tratta di una nave con armamenti a bordo: due cannoni navali da 76 mm, due mitragliere automatiche da 25 mm, missili antiaerei e missili antinave.
Dopo gli attacchi con i droni nella notte tra il 23 e il 24 settembre alla Flotilla, il ministero della Difesa ha deciso di mandare in appoggio la fregata Virgilio Fasan, imbarcazione che era già impegnata nell'operazione "Mediterraneo Sicuro", una missione attiva dal 2015 e volta a mantenere stabilità e sicurezza nelle acque internazionali. In giornata è stato deciso il cambio di piano: "Non ci saranno due navi contemporaneamente impiegate nell’area", ha detto Crosetto. Se dunque la nave Alpino era stata mandata inizialmente come rinforzo, a breve sarà l'unica imbarcazione italiana di supporto alla missione umanitaria diretta sulle coste di Gaza.
Cosa farà la nave Alpino
Nonostante questo, l'obiettivo resta lo stesso: garantire sicurezza ai connazionali impegnati nella rotta verso Gaza. A bordo delle tante imbarcazioni, infatti, ci sono anche parlamentari ed europarlamentari.
Nel concreto però, ed è poi questo poi il punto centrale della questione, non è noto quale sarà il compito della fregata. "Si tratta di una delle navi militari più moderne a disposizione della Marina militare", dice al Foglio l'analista Giovanni Martinelli: "Se l'iniziativa pensata è quella di supporto, valuto un po' sopra le righe l'utilizzo di quella specifica imbarcazione. Poi sì, non ci è dato sapere quali saranno le regole di ingaggio, si tratta di informazioni riservate", precisa.
Sia dal ministero della Difesa sia dalla Marina militare, si rimanda a quanto detto da Crosetto in Parlamento: "Cosa succede se domani ci sarà un nuovo attacco? Se questa notte non è successo niente, significa che qualcosa si è mosso. Le cose che si fanno tra due stati sono soprattutto quelle che non si vedono", ha detto il ministro.
Fonti della Difesa sentite dal Foglio però provano, cautamente, a essere più specifiche sulle operazioni della fregata. In riferimento alla nave Fasan, dal ministero spiegano che le regole di ingaggio sono simili a quelle della missione Aspides, ma orientate a interessi nazionali. La missione Aspides, iniziata a febbraio 2024 e ancora in corso, è un'operazione diplomatico-difensiva nata in risposta agli attacchi Houthi contro le navi nel Mar Rosso ed è volta alla tutela nei confronti delle navi in transito verso i porti europei. È in questo contesto che proprio la Fasan, ad aprile del 2024, ha abbattuto un drone degli Houti nel Mar Rosso.
La deterrenza
Lo scopo principale della missione sembra essere quello deterrente. "Sono convinto che l'invio di navi da parte sia di Italia che di Spagna abbia come motivo principale quello di disincentivare nuovi attacchi", afferma ancora Martinelli. "Il messaggio è stato quello di dire ‘qui ci sono navi che hanno determinate capacità. Sarebbe meglio che gli attacchi si fermassero'", dice l'analista.
In più, come spiegano sempre dal ministero della Difesa, un'operazione del genere può rappresentare un momento di addestramento e crescita per il personale della Marina, che si trova ad agire in un contesto delicato.
La nave fiancheggerà a distanza di circa 50 miglia la Flotilla, mentre continua a dirigersi verso la Striscia di Gaza. E resterà con gli attivisti fino a quanto non entreranno nelle acque israeliane. Lì, come anche ha sottolineato oggi Crosetto, la tutela e la sicurezza dei nostri connazionali non potrà più essere garantita, in quanto Alpino non potrà entrare e operare in acque territoriali di un altro paese.