
Il colloquio
“Silvia Salis attenta, non farti fregare da Matteo”, dice Calenda
Il leader di Azione offre un consiglio alla sindaca di Genova: "Renzi fa sempre così: cerca un modo per tornare in Parlamento, ma Silvia è troppo in gamba per cascarci"
“A Silvia Salis direi di stare attenta, Matteo la sta mettendo in una situazione pericolosa. Nel suo perfetto stile l’ha infilata in un tormentone mediatico che a lei, che sarebbe una leader eccellente, non fa affatto bene”. Carlo Calenda guarda con un misto di curiosità e malizia a quello che combina il suo ex alleato, il leader di Italia viva Matteo Renzi. Come ha raccontato questo giornale, la prossima Leopolda sarà l’occasione per iniziare a costruire la “casa riformista”, la famosa quarta gamba centrista del campo largo che da tempo stenta a trovare una forma e un leader riconoscibili. Ci saranno il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, l’assessore capitolino Alessandro Onorato, l’ex direttore dell’Agenzia delle entrate Ernesto Maria Ruffini. Una sfilata di aspiranti leader. Ma soprattutto ci sarà lei, Silvia Salis, la sindaca di Genova che piace a tanti e che Renzi immagina, perché no, anche come ipotetica candidata dei riformisti alle ipotetiche primarie del campo largo per scegliere il candidato premier alle elezioni del 2027. Insomma, adesso intorno a Salis girano nuove speranze. Lei ieri provava a ridimensionare: “Io leader? Sono la sindaca di Genova. Non voglio essere messa in contrapposizione con Schlein che sta facendo un lavoro incredibile per unire il centrosinistra”. Ma la curiosità ormai è destata.
“Renzi – dice Calenda – è entrato nel campo largo giurando amore eterno alla Schlein, promettendo che non avrebbe mai messo in discussione che sarebbe stata lei la leader, ma, come era ovvio dopo 7 nanosecondi, adesso sta già provando a fregarla. Per farlo cerca di utilizzare la Salis. E’ tipico di Matteo: si comporta in modo molto spregiudicato. Questa volta si è messo in testa di intestarsi la sindaca di Genova come leader riformista, come a dire ‘è una cosa che gestisco io’. Lei, per fortuna – prosegue il leader di Azione – è molto, ma davvero molto in gamba. Pensa e agisce con la sua testa e quindi credo e spero che non si farà fregare”. A Calenda tornano in mente vecchi (ma non vecchissimi) ricordi. E quello che accade oggi, per lui, ha il colore del dejavu: “L’idea di Renzi – dice – è chiara: se all’inizio garantiva che Schlein sarebbe stata la leader adesso prova ad approfittare dell’ipotetica modifica della legge elettorale per dire che servono le primarie per scegliere il candidato premier e lancia Salis come candidata dei riformisti, ma è tutto un giochetto già visto, per questo lei non si farà fregare”. Non pensa sia una mossa legittima? “Ma no perché si tratta della solita operazione di Renzi, ha provato a farla anche con me, e cioè trovare qualcuno che riporti lui e i suoi fedelissimi in Parlamento. Io spero siano sufficientemente intelligenti da non farsi fregare, ma questo è un problema loro, a me non mi riguarda più”.
Candidata premier o meno a lei Silvia Salis piace molto, se fosse lei il volto della casa riformista potremmo rivederla dentro al Campo largo? “No perché per me il posizionamento internazionale è dirimente, e purtroppo quello del campo largo non cambierebbe a prescindere da Salis, Manfredi o Schlein”. E non teme che però questo progetto possa drenare verso il campo largo voti che oggi sono di Azione? “No, i dati di Azione sono tutti in crescita e dimostrano che la strada di non andare in nessuno dei due poli è quella giusta. Pagano le scelte che abbiamo fatto sull’Ucraina e il no a Fico in Campania. Anche perché gli elettori non sono stupidi: capiscono benissimo che quella della casa riformista è la solita operazione di Matteo”.
E sulla legge elettorale? Quale sarebbe la migliore per Azione? “E’ quella che riesce a mettere insieme un proporzionale, ma anche l'indicazione del candidato presidente del Consiglio, perché diventa una partita che si gioca molto anche sulla competenza personale che va a rafforzare il valore del singolo partito. Ma anche la vecchia a noi va benissimo perché creerà in ogni caso una situazione di stallo”.