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Passeggiate romane

Schlein punta alle regionali con liste a sua immagine e somiglianza

La leader dem vuole continuare a plasmare il partito anche sul territorio, attraverso la scelta dei candidati e dei futuri assessori. Un disegno che ha messo in allarme i riformisti, che temono di dover farne le spese

Elly Schlein ha già messo Igor Taruffi all’opera. La segretaria del Partito democratico intende fare delle liste per le regionali a sua immagine e somiglianza. Ancora non ha digerito il fatto che fra tutti i candidati presidenti non vi sia nemmeno un suo fedelissimo. Come è noto la leader dem aveva intenzione di mettere un esponente del Pd a lei vicino al posto di Giani. Ma l’operazione è fallita perché il governatore della Toscana aveva con sé l’appoggio di due terzi della regione. Perciò ora Schlein vuole rifarsi ed essere sicura che nelle liste ci siano i suoi. E questa sua volontà ha messo in allarme i riformisti che temono di dover farne le spese. Non solo, la segretaria punterà ad avere un parola definitiva anche su alcuni assessorati chiave. 

Dunque, la leader del Pd immagina un partito sempre più a sua immagine e somiglianza. Anche per questa ragione nonostante manchi ancora tempo alle elezioni politiche, nell’area riformista più di uno punta a candidarsi alla segreteria in caso di congresso straordinario. Nessuno ritiene sia possibile in questa fase battere Elly Schlein, ma l’obiettivo degli aspiranti candidati è un altro. Primo, assumere la leadership dell’area dal momento che la gestione di Stefano Bonaccini non soddisfa ormai i più perché il presidente del partito viene ritenuto troppo accondiscendente nei confronti della segretaria. Secondo, poter trattare in vista delle candidature delle politiche con mano ferma evitando le cedevolezze dell’ex presidente della regione Emilia Romagna. Sempre per questa ragione, ma in questo caso solo per trattare un posto per sé, è assai probabile che al congresso straordinario del partito i candidati non saranno solo due (la segretaria e un esponente del movimento riformista) ma si aggiungerà qualcun altro. 

La leader del Pd ha ottenuto che anche i giovani democratici rientrino nella sua sfera d’influenza. La futura segretaria del movimento giovanile del Partito democratico, Virginia Libero, è stata in qualche modo indicata proprio da Schlein. La leader dem, che prima non la conosceva, l’ha incontrata in Veneto nel corso di un’iniziativa di partito e ne ha tratto una buona impressione. Poi, quando si ragionava su quanto stava accadendo tra i giovani democratici che si presentavano all’appuntamento per il rinnovo dei loro vertici divisi come non mai, è stata Marta Bonafoni (“spalla” ormai indispensabile di Schlein) a suggerire alla segretaria di mobilitarsi per Libero. 

Quando domenica, dal palco della festa dell’Unità, Elly Schlein ha attaccato Giorgia Meloni, la replica della premier è arrivata molto presto. E non è stato un caso. Se infatti la leader pd cerca lo scontro con Meloni perché è convinta che elettoralmente le faccia gioco, anche la premier punta al confronto con la segretaria dem. Pure Meloni è convinta che le faccia gioco mettere in scena, in vista delle prossime politiche, lo scontro con Schlein. Meglio lei che Giuseppe Conte che, invece, viene ritenuto più insidioso perché maggiormente capace di Schlein di attrarre l’elettorato moderato e centrista che Meloni si ripromette di conquistare alle prossime politiche

Domenica, alla Festa del Pd, nonostante il grande ottimismo per le regionali, la tribuna d’onore dei “vip” dem faceva segnalare diverse assenze. Mancava all’appello il presidente dell’Emilia Romagna Michele De Pascale. Assente giustificato, è vero, perché aveva un altro impegno, ma la cosa è stata notata (e commentata) da parecchi dirigenti del Pd. Anche i parlamentari non è che fossero molti rispetto all’anno scorso. La verità, sostiene uno di loro, è che “ormai c’è chi ritiene che la spinta propulsiva di Schlein si sia esaurita”. E a sostegno di questa tesi viene citato il fatto che Giuseppe Conte, invece, alla Festa dell’Unità, è stato osannato come una star. Ma la segretaria è abituata a sorprendere i suoi detrattori, perciò attenzione perché potrebbe farlo anche questa volta.

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