(Ansa)

Campagna futura

Fico pronto al palco con Schlein, in attesa di Conte, e con Paolo Siani capolista

Marianna Rizzini

In attesa della decisione sul candidato governatore da parte dei due leader, alcuni possibili candidati del M5s preferirebbero correre nel futuro listone del presidente assieme ai civici, sotto l’ala del sindaco Manfredi

Dovrà essere doppia l’investitura solenne dell’ex presidente della Camera a Cinque stelle Roberto Fico a candidato governatore della Campania per il centrosinistra, dicono in questi giorni a Napoli, mentre si attende l’arrivo dell’ex premier e presidente m5s Giuseppe Conte a strettissimo giro (forse già domani) e mentre la futura lista collegata a Fico assume sulla carta contorni ecumenici, nel senso dell’allargamento a un mondo non soltanto a Cinque Stelle, grazie ai buoni auspici del sindaco di Napoli e antesignano del campo largo Gaetano Manfredi. Ed ecco infatti che, come capolista in un elenco ufficioso e non ancora completo, figura il medico Paolo Siani, già parlamentare indipendente nel Pd nonché fratello del giornalista Giancarlo, ucciso dalla camorra nel 1985. Un nome, quello di Siani, “assolutamente non divisivo”, dice un deputato dem. “Non divisivo” è infatti la parola d’ordine che in questi giorni ispira la ricerca di profili nella società civile, tra professori universitari vicini a Manfredi e tra intellettuali non impegnati direttamente in politica, ma che di politica hanno esperienza: persone che porterebbero “competenze specifiche” e “visione”, raccontano a Napoli, togliendo alla futura lista del candidato presidente un po’ di polvere delle Cinque Stelle d’antan.

 

Non tutta, ché una lista M5s ovviamente ci sarà, tra le otto che si presenteranno nel campo largo del centrosinistra campano, e ospiterà consiglieri m5s uscenti (si danno per certi Michele Cammarano e Gennaro Saiello) e persone che hanno già lavorato con Fico come Laura De Vita, sua ex collaboratrice alla Camera, oltre ad alcuni ex parlamentari del M5s napoletano (si era fatto il nome dell’ex deputato e coordinatore regionale del Movimento Salvatore Micillo, ma, ragionano nel M5s, con la caduta del veto sul terzo mandato ci sono persone che potrebbero puntare di nuovo al Parlamento). I dubbi si moltiplicano: dove andare? In cuor loro, infatti, alcuni possibili candidati del M5s preferirebbero correre nel futuro listone del presidente assieme ai civici, sotto l’ala del sindaco Manfredi. E insomma due volte sarà lanciato ufficialmente Fico, perché due sono le teste – la segretaria del Pd Elly Schlein e il presidente m5s Giuseppe Conte –  che sul suo nome, e su quello del deputato dem Piero De Luca come prossimo segretario del Pd locale, hanno infine trovato, se non la pace, almeno una sorta di accordo, tracciando una linea di confine tra il prima (i due mandati del governatore uscente Vincenzo De Luca, padre di Piero) e un dopo poco chiaro nei contorni. E due saranno dunque i momenti attesi: domenica prossima alle 21, alla Festa dell’Unità di Reggio Emilia, dove Fico si recherà per salire sul palco con Schlein, e domani o venerdì in Campania, con un Conte in carne e ossa. 

 

Intanto però non pare del tutto chiusa la partita precedente, ché il governatore uscente Vincenzo De Luca, sul Corriere della Sera, ieri ha definito gli attacchi al figlio Piero dimostrazione del “livello di volgarità, di cafoneria, di inciviltà presente in un paese nel quale possono fare quello che vogliono, fianco a fianco, mogli e mariti, sorelle e sorelle, fratelli e fratelli, padri e figli, tranne chi porta il mio cognome”. Fatto sta che i due De Luca, ora, si trovano loro malgrado nell’arena: se parla il padre, magari contro alcuni atteggiamenti del Pd, che cosa potrà dire il figlio, una volta diventato segretario locale del Pd? E se il padre difende il figlio, come ha fatto ieri, in nome di Piero che ha il diritto “di essere valutato come persona dopo venticinque anni di militanza”, potrà Piero difendere la linea di Vincenzo, per cui “il termovalorizzatore di Acerra sta bene dove sta”,  davanti al candidato del campo largo, cioè Fico, che lo stesso termovalorizzatore vorrebbe vedere chiuso? “Non ostacolerò la realizzazione di una coalizione progressista, ma non rinuncio alla ragione critica”, ha detto intanto De Luca senior a Rtl 102.5. Ma a Napoli si narra di un governatore uscente indomito fin dal colloquio con Conte e Schlein in vista della candidatura Fico, un De Luca che, tra le altre cose, esprimeva il vigoroso auspicio di veder in futuro confermata almeno una figura chiave per la continuità come quella dell’attuale capo di Gabinetto della Regione, sentendosi rispondere però dall’ex premier con un paragone autobiografico per così dire storico: sarebbe stato come uscire da Palazzo Chigi e promettere a Draghi di votarlo, con tutto il M5s, ma a patto di avere il proprio capo di Gabinetto. Un tantinello esagerato?

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  • Marianna Rizzini
  • Marianna Rizzini è nata e cresciuta a Roma, tra il liceo Visconti e l'Università La Sapienza, assorbendo forse i tic di entrambi gli ambienti, ma più del Visconti che della Sapienza. Per fortuna l'hanno spedita per tempo a Milano, anche se poi è tornata indietro. Lavora al Foglio dai primi anni del Millennio e scrive per lo più ritratti di personaggi politici o articoli su sinistre sinistrate, Cinque Stelle e populisti del web, ma può capitare la paginata che non ti aspetti (strani individui, perfetti sconosciuti, storie improbabili, robot, film, cartoni animati). E' nata in una famiglia pazza, ma con il senno di poi neanche tanto. Vive a Trastevere, è mamma di Tea, esce volentieri, non è un asso dei fornelli.