Il racconto

Decaro "il generoso": si ritira Emiliano, ma ora chiede il ritiro di Vendola. La carta Boccia candidato

Carmelo Caruso

Il governatore fa un passo di lato (in cambio ottiene di fare l'assessore) ma Decaro mette un altro veto irricevibile per Avs. La mediazione di Boccia, il sensale che rischia di fare il candidato al posto di Decaro

Il cielo aiuti il Pd! Una candidatura da pazzi: è quella di Antonio Decaro in Puglia, da annunciare a Bisceglie, venerdì (forse) il paese dell’ex manicomio (e di Boccia) chiamato Divina Provvidenza. Speriamo. Il ritiro di Michele Emiliano, come voleva Decaro, adesso c’è, ed è ufficiale. Ma non gli basta. Non vuole neppure Nichi Vendola. Emiliano farà l’assessore in Puglia e la segretaria lo ringrazia, annuncia (per stanare Decaro): “Stiamo costruendo la coalizione accanto alla candidatura più competitiva che possiamo mettere a disposizione: quella di Antonio”. Decaro, poco dopo, altra nota: “Mi auguro che lo stesso gesto di generosità di Emiliano possa arrivare anche da Nichi Vendola”. Sono tutti a disposizione (di Decaro) tranne Vendola, il Pasolini di Terlizzi che alla candidatura da consigliere non rinuncia e neppure Angelo Bonelli: “Il Pd non è il padrone del mondo. Nichi correrà”. Alle regionali o verso il manicomio? 


A Bari, i decariani: “Non lo avete capito? Decaro fa come Renzi. Vuole rottamare Emiliano, Vendola e poi sfidare…”. Schlein? “No! Di più. Meloni!”. Ma insomma, in Puglia, ci siamo? Quasi, a un passo, grazie al lavoro insuperabile di Boccia, il sensale di Bisceglie. La trattativa è così seria che la sta seguendo direttamente lui per conto di Schlein. Non lo avesse mai fatto. Ci sta perdendo la salute. Uno: Boccia è il figlio politico (un altro) di Emiliano. Due: Decaro avrebbe delle ambizioncine grandi assai. Insomma, c’è o no l’accordo con Decaro? Venerdì, a Bisceglie, alla festa dell’Unità, verrà annunciata la candidatura come desidera Schlein? Risposta del Pd, e di Igor Taruffi, Taruffenko: “Con il passo indietro di Emiliano si è sciolto un nodo importante”. Replica dei decariani: “Non c’è mai stato un Emiliano cattivo e un Vendola buono. La nostra condizione è chiara: voltare pagina con il passato”. Ma si può impedire ad Avs, un altro partito, di candidare Vendola nelle sue liste? Ovviamente no e lo conferma Avs: “Il ritiro di Vendola non è all’orizzonte”. Ma l’orizzonte non sarebbe domani a Bisceglie? Inoltre: si può immaginare una corsa senza Avs? Il risultato? Ferire Fratoianni e Bonelli, i Frabonelly della sinistra, senza dimenticare che, secondo i sondaggi, Avs è l’unico partito che cresce. Ma per fortuna c’è il sensale. Solo che Boccia è un sensale di cuore.

 

Come può rimanere indifferente al richiamo dei sentimenti, ai ricordi (nel 2004 era assessore di Emiliano al comune di Bari)? Si vada di cronaca: lunedì mattina, i baresi vedono uscire il sensale dalla casa di Emiliano. La soluzione: “Emiliano va a fare l’assessore in giunta con Decaro”. L’indiscrezione dell’indiscrezione: “Soluzione eccellente. Se Emiliano dirazza, Decaro lo rimuove. Evviva”. Maurizio D’Attis, che dovrebbe essere il candidato del centrodestra in Puglia, racconta che “a occhio non la darei per chiusa chiusa e sapete che vi dico? Che alla fine il candidato rischia di farlo… Francesco B…”. Torniamo a Emiliano. Al momento è l’unico che ha una promessa certa: farà l’assessore, sarà candidato, in ogni caso, alle prossime politiche e per evitare il rientro in magistratura (per Emiliano è come il rientro dell’impiegato dopo un mese di ferie, solo che quelle di Emiliano vanno ormai avanti da 21 anni) si può sempre trovare un assessorato in un piccolo paesino. E’ la soluzionepensata nel 2014, quando Emiliano andò a fare l’assessore alla legalità del comune di San Severo. Un passo ancora indietro. Come è iniziata la trattativa Boccia-Decaro-Emiliano? Così. Boccia dice a Emiliano: “Michele siamo tutti figli tuoi. Decidi tu cosa fare”. Secondo il sensale doveva finire con baci, abbracci. Solo che Emiliano, ascoltando quel parlar di miele, risponde: “Perfetto. Allora mi candido”. Decaro guadagna tempo. Un mese a tribolare tanto che la situazione è così guasta che deve intervenire Goffredo Bettini, la Croce rossa del Pd. E’ servita un’altra riunione, un’altra visita del sensale, fino a ieri, e al passo indietro di Emiliano. Sta per finire bene? Non ancora. Decaro si impunta su Vendola al che, dal Pd,  dicono: “Eh, no, caro Antonio, qui non possiamo farci nulla”. Siamo sicuri che Decaro stia giocando solo una partita regionale? Siamo certi che non punti alla segreteria e a qualcosa di più alto?

 

Il dubbio, raccontano, che ce l’abbia anche Schlein che  sa già cosa fare: convocare il congresso anticipato del Pd. Anche perché Decaro, a Fasano, intervistato da Giuseppe De Bellis, si è lasciato scappare una frase ambigua, ovvero che lui si candiderà in Puglia, anche da solo. Che significa? Che è una magnifica trattativa: si scrive Puglia, ma si legge Italia, Pd, le prossime politiche. Ah, la Puglia. Schlein lo avrebbe già detto: “Francesco, sai che c’è? Se le cose vanno male…”. Vuoi vedere che ha ragione D’Attis? “Credete a me. Alla fine il candidato rischia di essere Ciccio Boccia”. Le fatiche di Boccia, il sensale di Bisceglie. 
 

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  • Carmelo Caruso, giornalista a Palermo, Milano, Roma. Ha iniziato a La Repubblica. Oggi lavora al Foglio