Foto Ansa

il caso

Si dimette il presidente della Calabria Roberto Occhiuto

Redazione

Il passo indietro dopo l'avviso di garanzia per corruzione: "In un paese civile nessuno deve dimettersi per questo. Però sta succedendo che nessuno si assume la responsabilità di firmare niente", dice in un video. Sarà ricandidato alle prossime elezioni

Il presidente della regione Calabria Roberto Occhiuto si è dimesso. Lo ha comunicato con un video pubblicato sui suoi canali social in serata. A giugno Occhiuto aveva ricevuto un avviso di garanzia per corruzione. Nel video spiega che dopo la notifica dell'inchiesta l'amministrazione regionale si è bloccata: "Devo considerare quello che sta succedendo nella mia amministrazione. In un paese civile nessuno deve dimettersi per un avviso di garanzia. Però sta succedendo che nessuno si assume la responsabilità di firmare niente".

 

 

Nel video Occhiuto parla dal cantiere della metropolitana di Catanzaro. “Ho deciso di portarvi qui, di farvi vedere questo cantiere, il cantiere della metropolitana di Catanzaro. Ma avrei potuto portarvi in tanti altri luoghi della Calabria - a Sibari, nell’ospedale della Sibaritide; a Vibo, nell’ospedale di Vibo; a Palmi; nei cantieri degli aeroporti; in quelli della SS106 - per farvi vedere quante opere si stanno realizzando e quante opere oggi si vorrebbero fermare", dice il presidente. 

 

"Chi vorrebbe fermarle, la magistratura? No, io non ce l’ho con la magistratura. Non cambio idea: ho sempre detto che in una Regione complicata come la Calabria i magistrati devono fare il loro lavoro serenamente", continua Occhiuto, che se la prende con le opposizioni che in queste settimane hanno chiesto chiarimenti e sollevato polemiche per l'avviso di garanzia: "Ce l’ho con questi che utilizzano l’inchiesta giudiziaria come una clava per indebolire o per uccidere politicamente il presidente della Regione: non sarà così". 

Occhiuto, che è anche commissario della sanità calabrese e uno dei vicesegretari di FI, è indagato per corruzione dalla procura di Catanzaro. Le indagini si concentrerebbero su due persone legate da stretti rapporti con il governatore. Si tratta di Paolo Posteraro, ex manager di Amaco, l’azienda di trasporti del Comune di Cosenza, ed ex socio del governatore, oggi capo della segreteria di Matilde Siracusano, sottosegretaria  per i Rapporti col Parlamento nonché compagna del governatore, ed Ernesto Ferraro, altro manager vicino ad Occhiuto, oggi presidente di Ferrovie della Calabria. L’ipotesi dei pm è la seguente: nomine dei due manager sarebbero il frutto del loro rapporto di vicinanza con l’esponente azzurro. Che, dopo aver chiesto di essere sentito dai magistrati, ha annunciato le dimissioni. Un colpo di scena che scuote il centrodestra.

Il presidente fa sapere che alle prossime elezioni si ricandiderà. "Ho deciso di dimettermi, ma ho deciso anche di ricandidarmi, ho deciso di dire ai calabresi: siate voi a scrivere il futuro della Calabria, siate voi a dire se la Calabria si deve fermare o se questo lavoro deve proseguire. Tra qualche settimana, quindi, si andrà a votare, e saranno i calabresi a decidere il futuro della Calabria". 

Di più su questi argomenti: