
(foto Ansa)
Oltre il 31 luglio il buio?
Fuga dal Nazareno. La direzione telematica, le indecisioni sui candidati. Il labirinto di Schlein
Tra tensioni nelle Marche, Puglia e Campania, il Pd convoca una direzione solo online. La segretaria evita il confronto in presenza mentre crescono i dubbi su alleanze, candidature e leadership nel campo largo
La direzione del Pd convocata per il 31 luglio, ma soltanto in via telematica. “Mah”, sospira un deputato pd a domanda: ma perché soltanto in via telematica? E insomma: siamo a fine mese, la pausa estiva incombe, ma non è un buon motivo, è il concetto, vista la congiuntura non proprio felice. Ci sono infatti quelle tre regioni, le Marche in testa, e poi la Campania e poi la Puglia, su cui ci sarebbe molto da dire, e dal vivo – questo il sottotesto espresso del “mah” – da parte della segretaria dem Elly Schlein, anche visto l’atteggiamento non del tutto attendista e neanche in fondo così conciliante dell’ex premier m5s Giuseppe Conte nei confronti dell’avviso di garanzia ricevuto dall’ex sindaco di Pesaro, eurodeputato e candidato governatore Matteo Ricci. Dice che aspetta il 30 luglio, Conte, cioè il giorno dell’interrogatorio, ma l’attendere, con tanto di carte, non pare troppo pacifico, nonostante l’arte della dissimulazione messa in campo dallo stesso leader M5s, che ha concesso la frase “l’avviso di garanzia non è una condanna, valutiamo caso per caso” (ma ce l’abbiamo, un piano di riserva? ci si domanda nelle vie del Pd più pensoso). E che dire della Campania, dove invece Conte neppure dissimula la determinazione con cui vuole portare avanti la candidatura dell’ex presidente della Camera a Cinque Stelle Roberto Fico, mentre il governatore uscente dem Vincenzo De Luca prova a smascherare il re nudo con un “offriamo la Campania a chi non ha fatto nulla in dieci anni di opposizione?”. E non basta: se in Puglia, regione più che contendibile, nel Pd si temporeggia, mentre sullo sfondo permane l’immagine dell’ex sindaco di Bari ed eurodeputato Antonio Decaro, cui sempre De Luca ha dedicato fiamme di fuoco amico, e si attende al grido di “partiamo col costruire la coalizione dalle idee del futuro”, come ha detto il segretario regionale dem Domenico De Santis, non si temporeggia affatto nel meno contendibile Veneto, terra dove il centrodestra è forte al netto delle beghe sul terzo mandato: lassù, infatti, è stato deciso di candidare – per un campo largo già unito – l’avvocato trevigiano ed ex sindaco Giovanni Manildo. Ma la salita è ripidissima, e a Schlein ieri non restava che parlare di dazi, lungo la via della fuga (dal fato dispettoso? Dal clima al Nazareno?).