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L'intervista

Rosato (Azione): “Emiliano sbaglia. Con il Rosatellum impossibili gli accordi di desistenza”

Riccardo Carlino

“La legge non prevede il voto disgiunto: si vota automaticamente per il collegio uninominale e per quello proporzionale. Letta semmai sbagliò a non allearsi con M5s o con il Terzo polo, così al Senato non avrebbe vinto Meloni", dice il vicesegretario di Azione

“Non si può fare, Emiliano sbaglia”. Neanche il tempo di finire la domanda che già Ettore Rosato ci risponde. Il vicesegretario di Azione si riferisce a un aneddoto del 2022 tirato fuori dal governatore della Puglia mercoledì scorso (e ripreso sul Fatto Quotidiano), secondo cui l’allora segretario del Pd Enrico Letta, in vista delle elezioni politiche, si sarebbe opposto all’applicazione della desistenza verso il Movimento cinque stelle, consigliata da Emiliano: un accordo che, in ogni collegio, concentra i voti sul candidato più forte della coalizione. “In Puglia avremmo vinto dappertutto”, ha detto il presidente, citando la risposta del fu segretario dem: “Non facciamo pasticci. Non mi complicare la vita”.

Il patto, però, non si sarebbe comunque potuto fare. “E’ impossibile con la legge elettorale in vigore”, spiega al Foglio Rosato, che nel 2017 ne fu ideatore – da qui il nome Rosatellum. “La legge non prevede il voto disgiunto: si vota automaticamente per il collegio uninominale e per quello proporzionale, infatti la scheda è unica e ci si può mettere solo una x”, prosegue Rosato. Con la sua legge, il 36 per cento dei seggi viene assegnato con il maggioritario attraverso collegi uninominali, in cui viene eletto il candidato che riceve più voti. Nei restanti vale il proporzionale, in cui partiti e coalizioni presentano una lista bloccata. Con il sistema odierno, anche se il M5s non presentasse un candidato in un collegio uninominale, l’elettore pentastellato non potrebbe scegliere un candidato dem senza dare il suo voto al Pd anche nel collegio plurinominale. 

Anche senza Rosatellum sarebbe cambiato poco. “Se ci fosse stato l’accordo di desistenza, i vantaggi sarebbero stati molto limitati”, ci dice Rosato: “Il voto disgiunto è praticato da pochissimi. Gli elettori votano il loro simbolo: se il M5s non si fosse presentato in una provincia del sud, non è detto che gli elettori avrebbero automaticamente votato il candidato del Pd. Avrebbero potuto sceglierne uno del centrodestra”. Anche alle amministrative, dove è permesso, “è molto marginale. Penso che Emiliano non conosca i meccanismi della legge elettorale”, continua, sottolineando che “la responsabilità di Letta semmai è quella di non aver fatto alleanze con M5s o con il Terzo polo. Cosa che avrebbe impedito a Meloni di vincere anche al Senato”. Guardando a oggi, la maggioranza ragiona su come cambiare la legge elettorale: “A destra sanno bene che se al posto di Letta ci fosse stato qualcun altro, loro non sarebbero  al governo”, chiosa Rosato: “Temono di non avere la stessa fortuna anche alle prossime politiche”.