
il girotondo
Mille giorni di governo Meloni: mimo e acrobata, basta che non diventi pagliaccio
Il segreto della premier? L’irrilevanza. Nulla di ciò che fa, ammesso che faccia qualcosa, incide veramente sulla vita di nessuno. Forse manco sulla sua
Meloni Duemila: pare il titolo di un giornale di gossip sul governo, e invece è la durata – fin qui – dell’attuale esecutivo nostrano. Duemila giorni: come passa il tempo quando sei governato da Giorgia Meloni! Il suo segreto? L’irrilevanza: nulla di ciò che fa – ammesso che faccia qualcosa – incide veramente sulla vita di nessuno, forse manco sulla sua. E questo spesso è meglio che fare qualcosa, specie in Italia dove come fai sbagli. Tempo di bilanci? In tal caso, è proprio sul bilanciamento che Meloni merita un applauso, seppur di circostanza: la premier infatti sono duemila giorni che fa l’equilibrista. Sta in bilico su una corda, in ogni ambito: con gli elettori si tiene in equilibrio fra le cose populiste che dice e le cose populiste che non fa, fra le cose di destra che dice e le mosse di centro che fa; con gli alleati oscilla fra Salvini e Tajani, senza sbilanciarsi né da una parte né dall’altra, palesemente schifata dall’uno e dall’altro; all’estero sta sospesa fra l’Europa e gli Stati Uniti, fra von der Leyen e Trump, dice che fa il ponte ma a me pare una fune sospesa sull’Oceano; come politico, in Italia, se ne sta al governo ma atteggiandosi da opposizione.
Poi perché se ne stia sempre in bilico su una corda invece di decidere cosa fare da grande non si sa, forse lo fa solo per sentirsi dire “brava” dagli amanti delle acrobazie. Vai a capire le infanzie difficili delle persone. A queste doti da equilibrista si aggiungono quelle di mimo: duemila giorni di Meloni son stati duemila giorni di facce, smorfie, boccucce, occhi strabuzzati – forse è la tiroide, forse gli otoliti. Dunque mimo e acrobata; praticamente un pagliaccio. E i pagliacci si sa, dividono: c’è che ne ha paura, a chi mettono tristezza, chi ancora li trova divertenti. E a chi, alla fin fine, lasciano indifferenti. Ecco, appunto. Ma alla resa dei conti, cosa resta di duemila giorni di Giorgia Meloni a Palazzo Chigi? Pino Insegno, e poco altro.