L'indiscreto

Mattinata hot alla Camera: lo schermo trasmette il programma "Alta infedeltà" al posto delle interpellanze

Simone Canettieri

 Invece delle dichiarazioni del viceministro Durigon è andato in onda il programma di Nove sulle storie di adulterio. Fonti di Montecitorio: "Indignazione per la mancanza di rispetto, troveremo e sanzioneremo il responsabile"

Venerdì caldo in Parlamento. Anzi hot, quasi a luci rosse. 

Questa mattina lo schermo della galleria di Montecitorio - dove giornalisti e deputati vanno a fumare durante i lavori dell'Aula - invece di trasmettere in diretta le fatiche della Camera ha iniziato a mandare in onda il programma "Alta infedeltà" su Nove.

Si tratta di un format di successo, arrivato ormai alla sesta edizione, dove si ricostruiscono diverse storie d'amore sfociate nell'infedeltà e nel tradimento. Ciascuna storia viene raccontata dal punto di vista della persona traditrice, di quella tradita e dell'amante. Il tutto viene accompagnato da ricostruzioni in cui figurano gli attori. Soprattutto non mancano le dimostrazioni pratiche sotto le lenzuola.

Non solo la teoria, insomma. 

E così mentre il viceministro del Lavoro Claudio Durigon rispondeva alle domande di maggioranza e opposizioni, nello storico fumoir di Montecitorio andava in scena ben altro spettacolo.  

La faccenda non è passata inosservata. E si è creato un discreto numero di addetti ai lavori intorno allo schermo della galleria, poco interessati alle risposte dell'esponente leghista e molto agli sviluppi pratici di "Alta infedeltà". Alla fine è stato spento lo schermo. Faceva troppo caldo. Ed è caccia nel Palazzo al cultore della trasmissione che ha provocato questo incidente.

Dopo la notizia del Foglio è intervenuta la presidenza della Camera. Fonti di Montecitorio spiegano che  "c'è profonda indignazione per un'azione irrispettosa".  Non solo. "Si farà una verifica approfondita per accertare i fatti. L'obiettivo è che l'accertamento porti a provvedimenti nei confronti dei responsabili".

La notizia è stata subito presa al balzo dal programma:

  • Simone Canettieri
  • Viterbese, 1982. Al Foglio da settembre 2020 come caposervizio. Otto anni al Messaggero (in cronaca e al politico). Prima ancora in Emilia Romagna come corrispondente (fra nascita del M5s e terremoto), a Firenze come redattore del Nuovo Corriere (alle prese tutte le mattine con cronaca nera e giudiziaria). Ha iniziato a Viterbo a 19 anni con il pattinaggio e il calcio minore, poi a 26 anni ha strappato la prima assunzione. Ha scritto per Oggi, Linkiesta, inserti di viaggi e gastronomia. Ha collaborato con RadioRai, ma anche con emittenti televisive e radiofoniche locali che non  pagavano mai. Premio Agnes 2020 per la carta stampata in Italia. Ha vinto anche il premio Guidarello 2023 per il giornalismo d'autore.