
Le reazioni
Bettini, Manfredi e francheschiniani: a chi piacciono i civici di Onorato
Domani l'iniziativa dell'assessore capitolino per unire il civici di centrosinistra in vista delle elezioni politiche del 2027. Dice Bettini: "Se le cose andranno bene, sceglieranno un federatore". Conferma il sindaco Manfredi. Il progetto piace anche ai renziani. Scettici i più vicini a Schlein"
“È un’esigenza che sottolineo da anni. Bene, benissimo che si parta dal basso con gli amministratori locali, come ha indicato Onorato. Deve essere un lavoro collettivo. Alla fine, se le cose andranno bene, sceglieranno un federatore”. Goffredo Bettini di solito parla con calma, da saggio orientale. Su Alessandro Onorato però si lascia andare a un certo entusiasmo. L’iniziativa lanciata dall’assessore capitolino per cercare di trasformare il “buon governo locale” in un soggetto nazionale, il civismo di centrosinistra in una quarta gamba per il campo largo, ha la sua benedizione. Anche se, si legge tra le righe, non dovrà essere per forza Onorato a svolgere l’ormai fantomatico ruolo di federatore.
L’appuntamento è per domani all’hotel Parco dei Principi di Roma. Settecento posti a sedere, attori, cantanti e, ovviamente, amministratori da tutta Italia, compreso il capogruppo della lista civica del sindaco Gaetano Manfredi a Napoli, Fulvio Fucito. E infatti anche il primo cittadino partenopeo approva il progetto: “Ho sempre sostenuto – dice al Foglio – la necessità che le forze civiche collocate nel campo del centrosinistra si incontrassero per fare rete e mettere a confronto le esperienze, soprattutto se radicate sui territori. Le personalità che saranno in grado di coordinarle e valorizzarle emergeranno nel tempo anche grazie allo scambio di buone prassi”. Molto più timido il sindaco di Milano, Beppe Sala – anche lui per tanto tempo aspirante federatore del centro civico – che preferisce non commentare.
L’iniziativa invece non dispiace affatto a Michela Di Biase, deputata dem e moglie dell’ex ministro della Cultura e grande stratega del Pd Dario Franceschini: “È utile allargare il perimetro del centrosinistra anche alle liste civiche che nelle nostre città hanno già contribuito all’elezione dei nostri sindaci”, dice. E lei – che con Onorato è stata in consiglio comunale a Roma per cinque anni – sa bene come la civica dell’assessore abbia contribuito al successo nella capitale del sindaco Roberto Gualtieri nel 2021. Anche un altro franceschiniano, Alberto Losacco, applaude: “Tutte le operazioni che aumentano la massa critica del centrosinistra sono benvenute. Onorato è molto bravo”. Più cauto Graziano Delrio, uno che, di principio, non negherebbe la necessità di una forza riformista nel campo largo: “E però – dice – serve massa critica”. E magari anche un po’ di pazienza.
Sicuramente i renziani sono già pronti a sostenere Onorato e ad accoglierlo nella “tenda riformista”, evocata spesso ultimamente proprio da Renzi. Enrico Borghi, senatore di Italia viva, ha preso appunti e li ha trasformati in un discorso sul destino del centrosinistra: “Oggi il rischio è un campo largo minoritario con Pd, M5s e Avs. Serve uno spazio di rappresentanza riformista, europeista, che eviti la sindrome melancionista e impedisca una nuova vittoria di Giorgia Meloni. In questo senso, le esperienze civiche sono fondamentali in vista del 2027”.
Solo un’alzata di spalle, invece, per Carlo Calenda, il leader di Azione che sogna un riformismo fuori dai due poli e con un peso elettorale in grado di scardinare il bipolarismo: “Onorato? Non ne so nulla”. Ma è tra i parlamentari più vicini alla segretaria Elly Schlein che la questione è presa con una certa dose di ironia che sfiora quasi l’irrisione. “Progetto nazionale? Ma le persone normali non sanno nemmeno chi sia Onorato”, dice un deputato molto vicino alla segretaria. “Onorato? È Iran o Oman?”, scherza invece Peppe Provenzano, deputato orlandiano e responsabile Esteri della segreteria Pd. Il capogruppo al Senato Francesco Boccia, invece, opta per una risposta di evasivo sarcasmo: “Onorato? Grazie, non fumo”. Si sospetta che non stia parlando solo di sigarette.
Insomma, la rete civica di centrosinistra è ancora tutta da tessere. Per ora si sa solo che giovedì ci sarà tanta gente, forse anche qualche cantante, e che Onorato spera che da lì parta qualcosa di più grande. Se sarà tenda, campeggio o solo gazebo temporaneo, lo scopriremo presto. Ma intanto, in molti – tra renziani, franceschiniani e civici – cominciano a mettersi in fila. Magari solo per vedere chi c’è.