(foto Ansa)

in laguna

Cenati: “Il no a Bezos? A Venezia l'Anpi ha toccato il punto più basso”

Luca Roberto

L'Associazione nazionale partigiani in città sta conducendo una battaglia contro le nozze del patron di Amazon. L'ex presidente di Anpi Milano: "Si è scaduti nel privato e nell'antiamericanismo, quando i compiti dell'associazione sono altri"

L’Anpi sta perdendo la bussola. Credo che questa protesta contro il matrimonio di Jeff Bezos a Venezia sia il punto più basso mai toccato da un’associazione oramai sempre più distante da quelli che dovrebbero essere i suoi veri obiettivi”. Lo dice, Roberto Cenati, dalla posizione peculiare di chi in quell’associazione ha militato per decenni, compresi gli anni alla guida di Anpi in provincia di Milano. Prima di decidere di lasciare l'incarico in dissenso con la linea impressa dai vertici nazionali sulla situazione a Gaza e il rapporto con le comunità ebraiche. Nella nota per spiegare la posizione assunta contro il patron di Amazon, l’Anpi Venezia dice di voler difendere “la città in cui viviamo, per impedire che la speculazione immobiliare, finanziaria, il neoliberismo la sopprimano come luogo di vita, per farne vetrina e palcoscenico degli eventi dei potenti del mondo, mentre vengono cacciati gli abitanti e ai giovani viene negato il diritto all’abitare. Per questo ribadiamo le ragioni della nostra contrarietà a un uso della città che mortifica i suoi abitanti, il loro diritto ad abitarla e a viverla con dignità”. Secondo Cenati, “ha ragione il presidente del Veneto Zaia quando dice che questi eventi sono una grande occasione di introiti per la città. E certo è vero che gli americani vennero accolti con tutt’altro spirito dai partigiani, che riconobbero come senza l’aiuto degli Stati Uniti sarebbe stato molto difficile liberarsi dal nazifascimo”. Ma quel che inquieta l’ex presidente della sezione meneghina dell’Anpi è la filosofia che sta dietro a interventi come quello contro Bezos: “Qui si è scaduti nel privato. E quando si entra nella sfera privata e non ci si occupa di questioni previste nello statuto dell’Anpi, ovvero il contrasto alle derive di oggi come l’antisemitismo e i neofascismi, vuol dire perdere completamente le proprie radici storiche”. Un’accusa che sempre più spesso viene rivolta al presidente Pagliarulo e ai vertici dell’Associazione nazionale partigiani, impegnati oramai da mesi in vere e proprie campagne politiche, dall’autonomia al premierato ai referendum, che poco hanno a che fare con la ragione di conservazione e attualizzazione della memoria della Resistenza.

 

Come detto, poi, l’opposizione al matrimonio di Bezos con Lauren Sanchez, che in seguito alle rimostranze è stato spostato dall’Isola di San Giorgio all’Arsenale, ha mostrato ancora una volta il tic antiamericano dell’Anpi. Che dagli attacchi deliberati da Trump all’Iran a più banali questioni nuziali, non perde occasione per mostrare la sua ostilità nei confronti della bandiera a stelle e strisce. “E anche qui, però, si tratta di un controsenso storico perché, come ho già detto, gli americani hanno avuto un contributo fondamentale, decisivo, nella nostra liberazione dal nazifascismo. E non credo che i partigiani avrebbero mai potuto sposare questa battaglia che vediamo prendere forma in questi giorni a Venezia. Quest’antiamericanismo a prescindere sinceramente fa sorridere”, ragiona ancora Cenati.

E quindi dal no al riarmo al boicottaggio di alcuni eventi che si ritengono “simbolicamente sbagliati” perché imbevuti nella cultura capitalistica-neoliberista, l’Anpi preferisce, come si osserva ora in Laguna, spendersi in battaglie che sempre meno hanno a che fare con la propria ragion d’essere. “Di partigiani non ce ne sono più, ma gli obiettivi dell’associazione rimangono sempre quelli: diffondere la storia e la memoria della Resistenza. E questo riesci a farlo con la cultura. Ma anche con il contrasto ad alcune derive come l’antisemitismo verso cui in questi anni si poteva fare di più”, conclude Cenati. “Per questo ritengo che la scelta di concentrare le proprie attenzioni su fatti privati, da parte dell’Anpi sia un errore”.

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  • Luca Roberto
  • Pugliese, ha iniziato facendo vari stage in radio (prima a Controradio Firenze, poi a Radio Rai). Dopo aver studiato alla scuola di giornalismo della Luiss è arrivato al Foglio nel 2019. Si occupa di politica. Scrive anche di tennis, quando capita.