
Il caso
Crosetto scuote la Nato: "Così com'è non serve". E sull'Onu: "Non conta niente"
L'affondo del ministro della Difesa alla vigilia del vertice dell'Alleanza atlantica all'Aia. La premier Meloni intanto sigla 11 accordi per il Piano Mattei. Vertice con von der Leyen sul medio oriente: frenata italiana all'escalation di Trump
Alla vigilia del vertice Nato dell’Aia Guido Crosetto scrolla l’albero dell’Alleanza atlantica. “Una volta – dice da Padova, dove ha partecipato a un convegno su Difesa e sicurezza – Usa ed Europa erano il centro, ora c'è tutto il resto con cui va costruito un rapporto”. Per il ministro della Difesa, “la Nato non ha più ragione di esistere”. Perché, sostiene, “una volta il centro del mondo era l’Oceano Atlantico, ora è il mondo". Parole forti al limite della provocazione che racchiudono un pensiero più tondo sulla Nato: “O diventa un’organizzazione che si prende questo compito parlando con il Sud del mondo, diventa quindi qualcosa di profondamente diverso, oppure non raggiungeremo l'obiettivo di avere sicurezza all'interno di regole che valgano per tutti”. Il ministro della Difesa ne ha anche per l’Onu che conta, dice, come l’Europa nel mondo: “Niente, meno di una nazione, meno della Cina, meno dell’India o meno di Israele”.
È tutto un governo che si muove sullo spettro geopolitico, lasciando in disparte la politica interna e le piccoli e grandi baruffe della maggioranza. Crosetto sul fronte iraniano, quello più caldo, rassicura che al momento non c’è alcuna richiesta da parte degli Usa di utilizzare le basi americane e Nato in Italia. E il fronte sud al centro dell’agenda Meloni. Come testimonia l’iniziativa sul Piano Mattei andata in scena a Villa Pamphili, copresieduto dalla premier italiana e dalla presidente della commissione Ue, Ursula von der Leyen. Annuncio finale: la sottoscrizione di 11 accordi di “impegni concreti” per un valore di 1,2 miliardi, ma anche la volontà di una “iniziativa concreta” per abbattere il debito dei Paesi africani. “Un tema che stava particolarmente a cuore a Papa Francesco”, ha detto la presidente del Consiglio. Tre i “progetti strategici” che sono stati alla base delle discussioni di ieri e dei conseguenti accordi: ovvero il Corridoio di Lobito, l’agricoltura e lo sviluppo delle interconnessioni e delle infrastrutture digitali con un’attenzione verso le opportunità dell’Intelligenza artificiale. L’occasione della visita di von der Leyen, accompagnata dalla responsabile diplomatica della presidente Elisabetta Belloni già numero uno del Dis, ha prodotto anche un bilaterale con Meloni. Al centro dell’incontro il medio oriente e il rapporto con l’America di Trump. La premier teme un’escalation americana, così come ha a cuore il rimbalzo dell’opinione pubblica davanti a una guerra.
Il consiglio dei ministri è stato invece presieduto da Antonio Tajani. La giornata è stata caratterizzata anche da un’altra riunione ristretta sulla sicurezza, a cui ha partecipato fra gli altri il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi. Sul tavolo la questione sbarchi. I dati del Viminale, aggiornati al 20 giugno, raccontano di un più 16 per cento rispetto allo scorso anno. Quasi tutti partono dalla Libia. Si è parlato dunque di come intervenire rafforzando le frontiere terrestri dei paesi africani da cui partono i migranti, quindi Tunisia e Libia. Così come dell’aumento dei finanziamenti per evitare le partenze che potrebbero mettere in difficoltà il governo questa estate.