
Ansa
il caso
Occhiuto indagato per corruzione: "Non ho nulla da temere. Accusa infamante"
"E' come se mi avessero accusato di omicidio. Ho chiesto di essere interrogato dai magistrati", si sfoga il governatore della Calabria. La solidarietà di FI. Tajani: "Certo della sua innocenza, forza Roberto"
"Non avrei mai pensato di dover condividere con voi una notizia di questo genere. Per la prima volta nella mia vita ho ricevuto un avviso di garanzia, mi dicono nell'ambito di un'inchiesta più ampia, che coinvolgerebbe più persone". Il presidente della Calabria Roberto Occhiuto lo dici con i video social.
"Ho ricevuto un avviso di garanzia - aggiunge - per corruzione. A me? Che in questi anni ho gestito la Regione con un rigore assoluto, che non ho fatto mai niente che si avvicinasse pure lontanamente a un'ipotesi di corruzione. Solitamente si dice 'sono sereno, confido nella magistratura'. Sono sereno un piffero non sono sereno, perché essere iscritto nel registro degli indagati - anche a mia tutela, come mi dicono - per me è una cosa infamante: è come se mi avessero accusato di omicidio. E' una cosa inverosimile che io possa essere avvicinato a una ipotesi anche lontanamente vicina alla corruzione", è lo sfogo del governatore che ha chiesto ai magistrati di essere interrogato convinto di poter chiarire ogni sospetto. "Perché per come mi sono comportato in questi anni non ho nulla da temere".
Subito dopo è arrivata la solidarietà di Forza Italia, con Antonio Tajani che si è detto "certo della sua innocenza, non ho alcun dubbio sulla sua estraneità ai fatti constatati. Sono convinto che l'esito delle indagini renderà giustizia. Forza Roberto". Dello stesso segno le parole dei ministri forzisti Paola Zangrillo ed Elisabetta Casellati, oltre a quello del capogruppo in Senato di Maurizio Gasparri e di altri esponenti forzisti da Alessandro Cattaneo a Raffaele Nevi.