
Ansa
in puglia
La giunta Emiliano perde ancora pezzi: si dimette Delli Noci, indagato per corruzione
Dopo il passo indietro di Anita Maurodinoia (Pd), si dimette anche il Golden boy salentino, assessore allo Sviluppo economico indagato per presunta corruzione. Finisce nel peggiore dei modi la stagione del civismo emilianista
Si ferma bruscamente l’ascesa del “Golden boy” della politica pugliese. La giunta di Michele Emiliano perde un altro pezzo: si è dimesso stamattina, dopo l’interrogatorio davanti al gip di Lecce Angelo Zizzari nell’ambito di una inchiesta per presunta corruzione, l’assessore regionale Alessandro Delli Noci, che con una pec ha dato addio anche al Consiglio regionale (scelta prudenziale in concomitanza di una richiesta di arresti domiciliari avanzata dagli inquirenti). Nelle scorse settimane - proprio perché considerato in grande ascesa - il giovane salentino era stato considerato come possibile alternativa alla candidatura a governatore, nelle prossime regionali, dell’eurodeputato del Pd Antonio Decaro.
Il passo indietro di Delli Noci, 42 anni, leader della formazione emilianista “Con”, segue quello dell’altro assessore dell’emirato, dimessosi nella primavera del 2024, Anita Maurodinoia, prima dei non eletti alla Camera per il Pd, indagata per corruzione elettorale. L’ultima uscita di Delli Noci è stata a Bari, accanto a Elly Schlein, Maurizio Landini, Chiara Appendino, Nicola Fratoianni e Emiliano per il talk in piazza promosso dalla Cgil nella campagna referendaria. Ingegnere gestionale, di famiglia socialdemocratica, aveva iniziato l’impegno politico nella destra universitaria, poi alle Comunali di Lecce del 2017 si era candidato sindaco con una alleanza civica in antitesi al centrodestra: sconfitto al primo turno, nel ballottaggio aveva appoggiato il rivale della sinistra Carlo Salvemini, diventando suo vicesindaco e assessore ai lavori pubblici, segnando uno smottamento di pezzi del mondo conservatore salentina verso sinistra (votò Emiliano anche Pippi Mellone, il sindaco di destra-destra di Nardò).
Nel 2020 il salto alla Regione nella lista civica inventata dallo sceicco, un contenitore che la missione di raccogliere le personalità più disparate, estranee al centrosinistra tradizionale: le urnepremiarono Delli Noci con oltre 17mila voti e subito dopo con l’ingresso nella giunta come assessore allo Sviluppo economico. Il suo passo indietro di oggi segna la fine della stagione del civismo gelatinoso di Emiliano, con una beffa finale: al suo posto in Consiglio regionale entrerà Antonio Raone, passato da Con a Forza Italia, rendendo i numeri della maggioranza progressista ancora più incerti.