
(foto Ansa)
il caso
La fronda veneta pressa Schlein: “Non lasciamo la sicurezza alla destra”
Il sindaco di Vicenza Possamai sferza il partito: "Tutti vogliamo che le regole siano rispettate, anche il centrosinistra". E altri amministratori veneti lo seguono. Ma la segretaria non ha ancora presentato il piano per la sicurezza del Pd che le chiedevano i sindaci
E’ sempre stato quello del motto: l’immigrazione è una risorsa, a patto che sia gestita. Per questo il sindaco di Vicenza Giacomo Possamai, si è stupito di quanto clamore abbiano suscitato le sue prese di posizione sul tema sicurezza. E così mentre i senatori dem in Senato inscenavano una protesta contro il decreto Sicurezza rimanendo seduti in mezzo all’Aula (Calenda ha descritto la rimostranza come “il più grande favore che state facendo alla destra”), in Veneto sul concetto di sicurezza si discettava con tutt’altri toni e contenuti. La dimostrazione sempre più lapalissiana che, soprattutto su alcuni territori, gli amministratori democratici non ci stanno a passare come quelli che della questione non se ne vogliono occupare. O meglio, che va bene affrontarla con semplici slogan di opposizione.
Il primo, dicevamo, a innescare il dibattito è stato proprio il primo cittadino di Vicenza Possamai. “Vanno modificate le norme a garanzia dell’efficacia della pena e della sicurezza nel territorio”, ha detto in un’intervista al Corriere del Veneto. Chiarendo la posizione assunta dopo alcuni ultimi fatti di cronaca che hanno riguardato un cittadino di origini nordafricane. “Il tema che ho sollevato nasce da un punto molto semplice: i cittadini hanno bisogno di vedere che le misure messe in campo per garantire loro sicurezza sono efficaci. Se cioè è stato disposto un allontanamento da un Comune o un Daspo da un’area precisa, il destinatario del provvedimento lì non ci deve stare. Purtroppo, tutti sappiamo che le misure non sono rispettate”. Il suo, quindi, è sembrato essere un rilancio a tutto tondo sulle politiche di espulsione, qualcosa che per esempio accomuna sempre più il governo italiano anche a famiglie europee diverse dalla destra, come il Partito socialista europeo. Ma che a livello italiano provoca, soprattutto nei vertici nazionali del Pd, una tendenza a sottrarsi da un tema così scivoloso. Per specificare quanto la questione sia dirimente, Possamai ha voluto aggiungere una valutazione sul punto: “Qui in gioco c’è il rispetto delle regole e tutti vogliamo che siano fatte rispettare. In tal senso non c’è alcuna contraddizione o problema nel centrosinistra”. Considerazioni che l’esponente dem ha rivendicato anche in passato, insistendo molto sul concetto di gestione dei flussi.
Eppure una presa di posizione così netta non è passata affatto inosservata. Anche perché l’uscita di Possamai è servita a dare coraggio a vari amministratori locali veneti del centrosinistra, che hanno colto la palla al balzo per dire che sul tema della sicurezza, in soldoni, la pensano come lui. “Sottoscrivo ogni parola di Possamai, ha avuto il coraggio di dire come stanno le cose”, è intervenuta Stefania Zivelonghi, assessora alla Sicurezza di Verona, guidato dal sindaco ex calciatore Damiano Tommaso. “Ogni giorno rilevo la frustrazione delle forze dell’ordine di fronte all’inefficacia del loro lavoro. Il sistema dei rimpatri non funziona”, ha aggiunto Zivelonghi. Ma anche in un’altra città veneta amministrata dalla sinistra come Padova, si raccolgono commenti della stessa fattispecie. “La sicurezza, dopo la sanità, è il bene a cui tutti aspirano ed è il primo argomento di ogni campagna elettorale”, ha riconoscito l’assessore alla Sicurezza del comune patavino, Diego Bonavina. Ma anche in altre città, sempre del Veneto, si fa strada l’idea che le regole attuali non funzionino. E che serva un maggior coraggio, a sinistra, per prendere di petto il dossier, come suggerisce anche il sindaco di Abano Terme Federico Barbierato, civico ma sostenuto da una coalizione che ha nel Pd il suo perno.
Tempo fa ci aveva provato l’ex sindaco di Bergamo Giorgio Gori (ora europarlamentare), insieme ad altri suoi colleghi, a chiedere che il Pd si occupasse di sicurezza. E sul punto si era espresso anche un padre nobile della sinistra come Walter Veltroni. Adesso la fronda veneta, capeggiata da Possamai, è come se si fosse mossa in avanscoperta sperando di ottenere quantomeno ascolto. All’interno dell’Anci le posizioni di Possamai sono condivise e sostenute dal vicepresidente Mattia Palazzi, sindaco di Mantova, che in più occasioni ha ripetuto il mantra: la sicurezza non è un tema di destra. Schlein a febbraio, incontrando gli amministratori dem, aveva promesso che ci sarebbe stata una proposta del partito “distinguendoci dall’approccio strumentale della destra”. Ma i sindaci stanno ancora aspettando.