Festa della repubblica

Mattarella celebra il 2 giugno: “Di fronte alle crescenti minacce, serve cooperazione europea e atlantica”

Il presidente della Repubblica ha deposto una corona di alloro sulla tomba del Milite ignoto. Alla parata ai Fori imperiali anche la premier Meloni: “Celebriamo questa festa per ricordarci che quello che abbiamo, qualcuno lo ha costruito”

Redazione

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, accompagnato dal ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha depositato all'altare della patria una corona d'alloro al milite ignoto per la celebrazione della Festa della Repubblica. Era infatti il 2 giugno 1946, quando venticinque milioni di Italiani e italiane (era la prima volta per le donne) si recarono alle urne per votare l`Assemblea Costituente e per il referendum istituzionale che doveva decidere fra Repubblica e Monarchia. Il referendum bocciò con oltre 12 milioni 717 mila voti la monarchia di casa Savoia, cui andarono circa 2 milioni di preferenze in meno. Il 13 giugno il re Umberto II lasciò il paese per l'esilio in Portogallo.

Dopo la tradizionale deposizione della corona d'alloro, il capo dello stato partecipa alla Parata militare ai Fori Imperiali, dove sono presenti anche la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, i presidenti di Camera e Senato, Lorenzo Fontana e Ignazio La Russa, il ministro della Difesa, Guido Crosetto.

 

Il messaggio inviato da Mattarella alle Forze armate

“Settantanove anni or sono, il popolo italiano decretava, con il suo voto, la nascita della Repubblica, al culmine di un lungo percorso iniziato con la guerra di Liberazione". Lo ha scritto il presidente della Repubblica nel messaggio inviato al capo di stato maggiore della Difesa, Luciano Portolano, in occasione della Festa della Repubblica. 

Con il referendum del 2 giugno 1946, “gli italiani scelsero di proseguire in un cammino verso la affermazione di valori di libertà, democrazia e pace, trasfusi nella Costituzione che di lì a poco avrebbe visto la luce. Valori sui quali si fonda la nostra comunità civile e ai quali si rivolgono tutte le istituzioni chiamate a operare in favore della collettività – ha proseguito Mattarella – valori alla base dell'azione delle Forze armate, con il loro contributo alla cornice di sicurezza in Italia e nel contesto internazionale”. 

"La Repubblica – ha aggiunto il capo dello stato – è grata per il loro impegno alle donne e agli uomini delle Forze armate, per i preziosi compiti ai quali, con abnegazione, assolvono in Patria e all'estero in una realtà che presenta crescenti minacce che sollecitano la solidarietà e la cooperazione in sede europea e atlantica". Mattarella ha poi ribadito il sostegno dell'Italia a quanti operano “affinché prevalgano i principi del diritto internazionale contro ogni aggressione e prevaricazione. Ed è nel ricordo di tutti coloro che hanno perso la vita nell'affermare tali valori che rivolgo un pensiero commosso ai caduti e alle loro famiglie. In questo giorno in cui si celebra la Festa della Repubblica giunga a tutti gli appartenenti alle Forze armate l'augurio più fervido. Viva le Forze armate, viva la Repubblica".

 

Meloni: “Le parole di Mattarella sono in linea con quelle del governo”

“È un 2 giugno che come sempre ci deve rendere molto orgogliosi di quello che facciamo, quello che siamo noi, non come se fosse un fatto museale, celebriamo questa festa per ricordarci che quello che abbiamo, qualcuno lo ha costruito”. Lo ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, arrivando alla parata del 2 giugno sui fori imperiali. “Considero francamente inaccettabile che dei professori che insegnano nelle scuole ci dicano che i bersaglieri sono divisivi”, ha proseguito, sottolineando che “è grazie anche ai bersaglieri se noi oggi abbiamo una nazione, è grazie alle forze armate, è grazie a tutti quelli che si sono sacrificati per costruirla e forse questo dovremmo insegnare ai nostri giovani”. Il riferimento è al caso dei docenti di un liceo scientifico nel milanese che hanno manifestato il proprio dissenso contro la presenza dell'Associazione nazionale bersaglieri nella propria scuola nell’ambito del protocollo d’intesa firmato con il ministro per l’Istruzione.

La premier ha ricordato l'appello di Mattarella di ieri per un cessate il fuoco a Gaza, pronunciato al Quirinale al Concerto in onore del corpo diplomatico accreditato in Italia: “Sono state importanti e sono in linea con quello che ha già detto il governo. Ringrazio il presidente della Repubblica e sono d'accordo con lui”. 

 

La Russa: “Celebriamo la centralità della Costituzione”

Oggi, 2 giugno, "rendiamo omaggio alla scelta del popolo italiano, che nel 1946, con il voto libero e universale, pose le basi della nostra Repubblica". Lo ha scritto sui social il presidente del Senato, Ignazio La Russa. “Celebriamo la sovranità popolare, la centralità della Costituzione, l'unità della nazione e l'orgoglio di essere italiani. Una Repubblica fondata sul lavoro, sulla libertà, sull'identità di un popolo che mai ha smesso di credere nella propria storia e nel proprio futuro – ha aggiunto – Il Tricolore sventola alto: simbolo di una patria viva, fiera e consapevole delle sue radici. Buona Festa della Repubblica a tutti gli italiani. Viva l'Italia!”. 

 

Fontana: “Eredità preziosa da trasmettere alle nuove generazioni"

"Il 2 Giugno segna l'inizio del cammino repubblicano, avviato 79 anni fa con la partecipazione di uomini e donne decisi a ricostruire l'Italia dopo la guerra e il nazifascismo”. Così il presidente della Camera,  Lorenzo Fontana, nel suo intervento per la Festa della Repubblica al podcast di Montecitorio 'La seduta è aperta'. Quella che si celebra oggi è “una tappa storica anche per il voto femminile, che ha trovato espressione nel referendum e nell'elezione di 21 deputate all'Assemblea Costituente”, ha ricordato Fontana. “La Costituzione è stata faro di questi decenni e continua a essere riferimento fondamentale per la vita democratica del paese – ha concluso – In questa giornata rinnoviamo il ricordo di chi ha sacrificato la vita per la libertà e la gratitudine verso chi ne ha difeso e ne difende i valori, lasciando un'eredità preziosa da trasmettere alle nuove generazioni".

 

Crosetto: “Serve abbandonare l'illusione di una pace garantita per sempre”

“Quel giorno, attraverso un referendum, gli italiani scelsero la Repubblica. Quella scelta coraggiosa, figlia della speranza di un paese che usciva provato dalla guerra e che, dalle macerie, decise di ripartire, nacque anche grazie al coraggio di tanti uomini e donne che avevano combattuto per liberare l'Italia dal nazifascismo”. Così il ministro della Difesa Guido Crosetto in occasione del 79esimo anniversario della Festa della Repubblica. “Celebrare il 2 giugno significa ricordare e onorare chi ha reso possibile tutto questo. Le donne e gli uomini che hanno combattuto, sofferto, creduto in un futuro diverso, spesso a costo della propria vita. La libertà e le libertà di cui oggi godiamo sono il migliore frutto del loro sacrificio, ma sono anche una conquista che non possiamo mai considerare scontata. Quella conquista va custodita, difesa, rinnovata ogni giorno”. 

I tempi odierni sono difficili, ha sottolineato Crosetto rivolgendosi direttamente alle donne e agli uomini della Difesa, militari e civili : “Operate, con umanità e competenza, nei contesti più difficili per tutelare i diritti fondamentali, difendere i più fragili, garantire la pace, assicurare ai nostri figli un futuro di libertà”. E di fronte alle nuove minacce, “servono visione strategica, capacità di anticipare, consapevolezza del cambiamento”. 

“Occorre, purtroppo, abbandonare l'illusione di una pace garantita per sempre, difendendosi dalle minacce esterne e da quegli attori globali che considerano un orpello i nostri valori fondanti: la pace, la sicurezza, la libertà e la democrazia”, ha poi affermato il ministro, secondo cui “dobbiamo costruire una Difesa nazionale solida e interoperabile, che rafforzi e integri la Nato, attraverso la costruzione di un pilastro europeo della Difesa: solo così potremo continuare a promuovere i valori della cooperazione, della libertà, della sicurezza condivisa”.