
(foto LaPresse)
il colloquio
Tarquinio: “Bene il Pd sulla manifestazione per Gaza. Seguire il pacifismo umbro”
L'europarlamentare eletto con il Pd lancia un appello al campo largo: "Spero che alla manifestazione aderiranno anche le altre forze politiche". E sul Papa: "Ha usato un'espressione, la pace disarmata e disarmante, che uso da anni"
“Sono molto contento che ci sia questa manifestazione, che si vada in piazza non per serrare le fila ma per aprirle. Ed è significativo che le proposte siano partite da Marbazotto e poi dalla mia Umbria, terra di pace”. Marco Tarquinio ci sarà, nella piazza che Avs, il Pd e il M5s stanno organizzando per denunciare la situazione a Gaza. “E sono felice che il Pd, il partito nelle cui liste sono stato eletto come indipendente, questa manifestazione l’abbia promossa”, dice al Foglio l’europarlamentare ed ex direttore di Avvenire. “Oramai siamo in una fase in cui l’odio è tracimato. E anche a livello europeo c’è stata una svolta epocale, con le principali famiglie politiche che al Parlamento europeo hanno votato per chiedere una vera svolta umanitaria nel conflitto a Gaza”, ragiona Tarquinio.
Come sede della manifestazione, rilanciata tra gli altri dal leader di Sinistra italiana Nicola Fratoianni, ha dato la sua disponibilità la sindaca di Perugia Vittoria Ferdinandi, che ha argomentato sottolinendo come “Perugia sia da decenni impegnata sui temi della pace”. “Io credo che la manifestazione vada fatta dove può arrivare più gente possibile, a Roma o nella mia Umbria, che rilanciando l’appello ha dimostrato di avere una cultura di pace. Ricordo ancora la rete di digiuni per la pace cui si stanno sottoponendo diversi amministratori umbri. O la marcia della pace che si terrà come ogni anno ad Assisi il 12 ottobre. L’importante però è che si allarghi il più possibile il giro, perché c’è bisogno di rimanere uniti, spalla a spalla, nel condannare atrocità come quelle che stiamo vedendo a Gaza”. Eppure a ora solo Pd, M5s e Avs hanno aderito. Mentre gli ex terzopolisti hanno un’opinione diversa. “Io continuo a sperare che vengano persone da tutte le parti”, dice Tarquinio. “Nel caso delle grandi manifestazioni mi auguro sempre che pur essendo lanciate dalla società civile i partiti possano convergere. Certo, nella fase politica in cui siamo ognuno vive la propria fedeltà. Non mi aspetto quindi dal governo attuale che ci siano prese di posizione durissime contro Netanyahu ma apprezzo voci come quelle che vengono dal Ppe che si stanno aggiungendo alla nostra sensibilità. Le divisioni ci sono, ma spero che dentro al campo dell’alternativa alla destra-centro ci sia la capacità di convergere. E l’auspicio è che sia proprio l’asse del rifiuto della guerra e del rispetto dell’umanità quello da cui costruire questa alternativa”. Tarquinio ha spesso usato le parole di Papa Francesco per condividere i propri messaggi anti-bellicisti. Papa Leone XIV le piace? “Un Papa che mostra un volto ancora più umano, offrendo la Santa sede come luogo dei negoziati e rischiando di ottenere un rifiuto, sperio si abbia il coraggio di ascoltarlo. Io che mi sono sempre opposto all’uso dei termini bellici, ho sempre usato la formula della pace disarmata e disarmante. Sentirlo pronunciare da lui nel suo primo discorso mi ha commosso. Così come riconoscere che la pace è stato il cuore dei suoi primi interventi”.
Questo scendere in piazza per denunciare la situazione umanitaria a Gaza, però, rischia, com’è successo ad esempio a Washington, di rinfocolare sentimenti anti ebraici. “E’ quello che chiamo il rischio permamente di una società smemorata, ancor più pericoloso in un continente come il nostro dove tendono ad avanzare le destre che si rifanno a un passato totalirio”, dice ancora l’europarlamentare, uno dei volti del nuovo corso schleiniano. “E’ ovvio che forme di antisemitismo si trovano anche in altre parti politiche, se penso anche alla manifestazione per Gaza c’è bisogno di scendere in piazza usando la testa, ma per fortuna queste derive rappresentano una minoranza. A me preoccupa il fenomeno nel suo complesso, ovvero chi tende a pensare che da una parte la guerra sia uno strumento legittimo, dall’altro che gli ebrei siano nemici dell’umanità. E invece bisogna avere la forza di condannare tutti i nemici dell’umanità: tanto i terroristi di Hamas quanto chi sta compiendo le stragi che vediamo a Gaza”.


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