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L'intervento

Smascherare gli affanni del governo sul Pnrr

Piero De Luca

Non concludere progetti fondamentali significa bruciare un’occasione unica di rilancio del paese, ma vuol dire anche distruggere uno strumento essenziale per il futuro dell’Europa: la premier deve dire chiaramente da che parte sta a livello Ue e internazionale. Le parole di Piero De Luca, deputato Pd

Al direttore - Il Pnrr sta diventando la Caporetto del governo. La destra non lo ha votato all’opposizione e non è in grado di gestirlo ora. Avvitato tra incapacità, arroganza e tensioni interne, l’esecutivo ha perso più tempo a cambiarlo che ad attuarlo. Le parole provocatorie del senatore Borghi che invita il governo a fare un passo indietro sui fondi, così come quelle di Giorgetti che pensa ad un rinvio impossibile della scadenza oltre il 2026, confermano le nostre preoccupazioni. La maggioranza è esplosa per le distanze siderali proprio su Europa e politica estera. Come possono convivere nella stessa maggioranza l’europeismo alla De Gasperi e il sovranismo euroscettico alla Orbàn e Le Pen? La presidente del Consiglio si è eclissata ed è in difficoltà enorme. Non mette più la faccia sul Piano consapevole del fallimento in atto. Il Pnrr non è però soltanto un patrimonio economico e l’unica leva di crescita in un paese bloccato ma è anche il simbolo politico di un nuovo modello di solidarietà europea che la destra, all’opposizione, ha sempre osteggiato.

Oggi la questione cruciale riguarda le evidenti difficoltà di spesa, dopo i tagli imponenti già apportati a molte missioni. Non concludere progetti fondamentali in sanità, scuola, infrastrutture ferroviarie, lavoro, ambiente significa bruciare un’occasione unica di rilancio del paese, ma vuol dire anche distruggere uno strumento essenziale per il futuro dell’Europa. Ecco il senso della nostra critica contro la superficialità con cui la destra sta gestendo il Pnrr. Dovremmo tutti lavorare per una maggiore integrazione europea: “Nessun dorma”, ha ricordato in modo magistrale il presidente Mattarella. Siccome il governo è in catalessi, la presidente del Consiglio deve dire chiaramente da che parte sta a livello Ue e internazionale: con i sovranisti euroscettici e filo putiniani che vogliono disgregare l’UE o con quelli che lavorano per costruire una nuova Europa in grado di essere  davvero attore economico e politico globale. Noi non abbiamo dubbi su quale sia la parte giusta della storia per l’Italia, purtroppo, assistiamo alle giravolte di un governo che non è in grado di svolgere il ruolo guida che spetterebbe a un paese fondatore dell’Europa unita.

Piero De Luca, capogruppo Pd in commissioni politiche europee della Camera

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