Meloni riceve Merz a Palazzo Chigi. "Italia e Germania partner fondamentali"
"Non si parla di invio di truppe in Ucraina, ma l'Italia abbia un ruolo nel formato dei volenterosi". Automotive, transizione, l'invasione russa e la guerra a Gaza, un vertice intergovernativo nel 2026. L'incontro con il cancelliere tedesco
Non c'è nessuna discussione sull'invio di truppe in Ucraina, è fuori di ogni realtà politica, non c'è nessun motivo di parlare di questo adesso. Noi in questo momento ci adoperiamo perché si arrivi a un cessate il fuoco, vogliamo che tacciano le armi». Lo ha detto il cancelliere tedesco Friedrich Merz, durante la conferenza stampa con la premier Giorgia Meloni dopo il faccia a faccia a Palazzo Chigi.
Quello con il cancelliere "è stato "un incontro molto aperto e cordiale, ma sopratutto operativo e concreto che rappresenta la smentita più efficace della presunta assenza di interesse da parte del nuovo governo tedesco al rapporto con l'Italia", ha detto al premier. La profondità e la solidità delle relazioni tra Italia e Germania "sono impossibili da mettere in dubbio", ha detto Meloni. "Siamo nazioni amiche, alleate e unite da profondi legami storici e culturali. Siamo le due principali economie manifatturiere d'Europa, i nostri sistemi produttivi sono sempre più interconnessi. Siamo l'uno per l'altro partner fondamentali, se Italia e Germania lavorano insieme, è una buona notizia per l'Europa", ha aggiunto. Oggi avviamo una nuova fase del nostro cammino che "ci condurrà a celebrare a inizio 2026 il prossimo vertice intergovernativo tra Italia e Germania, che si terrà in Italia".
Italia e Germania sono unite da una profonda amicizia da decenni, ha detto il cancelliere tedesco. "Entrambi siamo paesi fondatori dell'Ue, uniti da una cooperazione di decenni che voglio che vada avanti e si intensifichi", ha detto. L'Italia è un "partner strategico irrinunciabile nella politica estera" e "siamo due grandi nazioni industriali".
Terminato il colloquio di circa un'ora e dopo aver risposto alle domande dei giornalisti, Giorgia Meloni e il cancelliere tedesco si sono trattenuti a palazzo Chigi per una cena di lavoro.
Innovazione e transizione
"Il comparto automotive è una delle grandi materie sulle quali Italia e Germania possono assolutamente fare la differenza, è un comparto che più di altri è stato schiacciato da un approccio eccessivamente ideologico. Sappiamo che la Commissione europea ha già avviato diversi correttivi rispetto alle scelte che erano state fatte in precedenza anche grazie all'impulso italiano. Crediamo che si possa e si debba fare di più", ha proseguito Meloni. "Crediamo che vada affermato pienamente il principio della neutralità tecnologica, che è stato inserito nelle ultime conclusioni del Consiglio europeo, anche grazie all'impulso italiano. È un passaggio indispensabile per puntare su vettori energetici alternativi, penso ad esempio ai biocarburanti, penso all'idrogeno. Va rivisto il metodo di calcolo delle emissioni, considerando l'inquinamento reale per tutto il ciclo produttivo di un veicolo. Queste sono alcune delle proposte che l'Italia porta avanti".
"Se vogliamo essere competitivi a livello globale, è necessaria una modernizzazione radicale. La priorità è lo smantellamento della burocrazia dell'Europa, agevolare le nostre imprese, liberarle da questo peso", ha affermato il cancelliere tedesco.
Quanto al rapporto con gli Stati Uniti di Donald Trump, è stato Merz a evidenziare come "Italia e Germania possono rappresentare un valore aggiunto nei rapporti transatlantici e avere un ruolo decisivo nel rispondere alla richiesta di una maggiore assunzione di responsabilità dell'Europa nella Nato". Mentre sui dazi "è positivo che la Commissione europea sia impegnata" perché "il conflitto non deve aumentare ma va risolto in modo da avere un buon commercio transatlantico".
I fronti internazionali
Con Friedrich Merz "ci siamo confrontati sulle grandi questioni internazionali", in particolare sugli "sforzi per una pace giusta in Ucraina", ha dichiarato Meloni. Il cancelliere ha aggiunto che c'è interesse ad approfondire il "formato dei volenterosi", nel quale l'Italia deve svolgere un ruolo.
I colloqui diretti Russia-Ucraina a Istanbul "non hanno soddisfatto le nostre aspettative nonostante i negoziatori ucraini avessero mostrato la massima disponibilità", ha detto il cancelliere Merz. "La Russia non ha accettato la proposta di una tregua ampia e incondizionata. Putin non è andato in Turchia e gli attacchi continuano", ha detto Merz. "Aumenteremo la pressione sulla Russia" approvando "il 17mo pacchetto di sanzioni dell'Ue" in particolare contro la flotta ombra russa, ha aggiunto Merz.
"Ci auguriamo", ha detto Meloni, che quello di Istanbul "sia un primo timido passo verso un processo di pace. E' positivo che le delegazioni si siano viste, ci auguriamo sia un primo timido passo verso un processo di pace". Esprimo, ha aggiunto, "apprezzamento per parole di papa Leone XIV che ha messo a disposizione la Santa Sede per ulteriori negoziati di pace" per l'Ucraina.
Con Friedrich Merz "abbiamo parlato di Medio Oriente. Proprio perché siamo amici di Israele, non possiamo restare indifferenti a quello che accade a Gaza, dove la situazione è sempre più difficile drammatica", ha detto la presidente del Consiglio. "Ribadisco che in questo quadro non ci possano essere ambiguità nel pretendere che Hamas deve rilasciare tutti gli ostaggi e nel chiarire non c'è un futuro per la presenza di Hamas nella Striscia o in un futuro Stato palestinese", ha aggiunto.
Gli incontri con Carney e Aoun
Giorgia Meloni oggi ha incontrato anche il primo ministro del Canada Mark Carney. "In ambito G7 ci sono le grandi questioni internazionali sulle quali Italia e Canada si trovano da sempre sulla stessa lunghezza d'onda, penso alla questione ucraina, sulla quale condividiamo gli sforzi per una pace giusta e duratura", ha detto la premier, in una dichiarazione alla stampa al fianco di Carney. In mattinata Meloni aveva incontrato a Chigi anche il presidente della Repubblica libanese, Joseph Aoun. La premier "ha ribadito il forte impegno italiano a fianco del popolo libanese, particolarmente in questo momento decisivo in cui il Libano, impegnato in un ambizioso programma di riforme, può voltare pagina dopo le numerose crisi che lo hanno attraversato".
Il colloquio con CArney, si legge in una nota di Palazzo Chigi, "ha costituito l’occasione per formulare gli auguri di buon lavoro al nuovo governo canadese e ribadire la comune volontà di continuare a lavorare per rafforzare le già eccellenti relazioni bilaterali, a partire dalla piena attuazione del Piano d’Azione Italia-Canada, adottato lo scorso anno a margine Vertice G7 di Borgo Egnazia. Un documento che riassume la profondità delle relazioni bilaterali e che individua settori strategici sui quali lavorare: dagli investimenti alla sicurezza, dalla migrazione allo sviluppo dell’intelligenza artificiale, dai minerali critici alla collaborazione in ambito spaziale. L’incontro ha anche permesso di affrontare i principali temi internazionali, a partire dalla guerra in Ucraina, ribadendo l’impegno condiviso per una pace giusta e duratura, e dagli sforzi in corso per riportare la stabilità nella regione mediorientale. In conclusione d’incontro i due leader si sono dati appuntamento al prossimo Vertice G7 di Kananaskis, esprimendo reciproca soddisfazione per la continuità di priorità e risultati assicurata tra le due rispettive presidenze".
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