Roberto Vannacci (Ansa)

la nomina

Bluff, rincorse e “vedremo”. Così Vannacci è diventato n.2 di Salvini

Ruggiero Montenegro

Il generale si appresta a diventare vicesegretario della Lega:"Fa sempre piacere quando qualcuno vuole assegnarti un ruolo di responsabilità, vuol dire che apprezza le mie qualità. Ma bisogna vedere come conciliare i vari incarichi, che cerco di ricoprire al meglio delle possibilità”. Oggi il Consiglio federale

Onorevole, quindi sarà il nuovo vicesegretario della Lega? “Lo chiedete alla persona sbagliata, non lo so. Lo scopriremo solo vivendo”. Roberto Vannacci si nega, si affida a Lucio Battisti. “Non ho letto le ultime notizie, sono in viaggio”. Doveva farsi un partito suo, a destra della Lega. E invece, a quanto pare, è la Lega che si è spostata ancora più a destra. Il generale oggi dovrebbe prendere i gradi, vicesegretario del Carroccio a tempo di record. A furia di rispondere “vedremo” a ogni domanda, bluffando,  dissimulando la sua grande ambizione ha scalato il Carroccio.   

Ha fregato Matteo Salvini? Chissà. Di certo si è fatto rincorrere, dalla Lega e dai giornalisti,  e  per lui il segretario ha cambiato pure il regolamento del partito, ha aumentato il numero dei vice e oggi il Consiglio federale  ratificherà la nuova qualifica. E’ Vannacci il futuro della Lega? “E’ il presente”, dice Claudio Durigon – altro vice del Carroccio, insieme ad Alberto Stefani e Andrea Crippa. C’è chi azzarda che il generale sia pronto ad assumere un ruolo di primissimo piano, nelle stanze dei bottoni. Vannacci, conferma? “So solo che alcuni giornali da qualche settimana lo scrivono. Non ne ho riscontro”, ribatte l’ex comandante della Folgore prima di fare un piccola concessione. “Fa sempre piacere quando qualcuno vuole assegnarti un ruolo di responsabilità, vuol dire che  apprezza le mie qualità. Però poi dobbiamo vedere come conciliare i vari incarichi, che cerco di ricoprire al meglio delle possibilità”. 

Da europarlamentare è arrivato a Bruxelles con oltre mezzo milione di preferenze, nel frattempo tira bordate su bordate all’Unione europea, cannoneggia sul Mes e arriva lì dove Matteo Salvini forse non sempre può: chiede per esempio  un ritorno al gas russo,  non crede che inasprire le sanzioni a Vladimir Putin sia una mossa utile all’Europa. Vannacci è inoltre uno strenuo difensore  di Afd, il partito di estrema destra attenzionato pure dai servizi segreti tedeschi. Per certe sue idee, per dire, è stato accusato di essere omofobo e razzista dal Rassemblement National di Marine Le Pen, che non lo voleva tra i vicepresidenti del gruppo europeo dei Patrioti.   Con lui ai piani alti insomma, se ancora ci fossero dubbi, la Lega fa un altro, ennesimo passo verso la linea dura.   

E pensare che all’inizio, nell’autunno del 2023, aveva provato ad arruolarlo pure Fratelli d’Italia. Erano i tempi del Mondo al contrario, il discusso, e discutibile, libro che oggi leggono pure in Spagna e negli Stati Uniti. Non se ne fece nulla ed ecco allora Salvini, in un matrimonio che conveniva a entrambi. Il generale ha trainato la Lega alle europee e un po’ alla volta ha preso spazio. Ma non la tessera del partito. Per mesi, ai cronisti che lo inseguivano per chiedergli quando si sarebbe iscritto al Carroccio, ha risposto: “Vedremo”. Glissava. Molti leghisti della prima ora, tra il Veneto e la Lombardia, non lo amano affatto. Tra i dirigenti a Roma i dubbi non sono mancati. E pure lo stesso Salvini ha avuto qualche ragione per diffidare di lui nei mesi scorsi, mentre organizzava eventi e strutturava la sua associazione, che intanto prova a farsi partito. E a proposito, dal Mondo al contrario assicurano che l’avventura del movimento di Vannacci andrà avanti per la sua strada ma  al contempo la sinergia con la Lega diventerà più forte: molti  infatti militano in entrambe le organizzazioni e  i volantini degli appuntamenti elettorali a cui presenzierà il generale in questi giorni nel Lazio presentano il doppio simbolo. 

Alla fine, comunque,  la tessera della Lega Vannacci l’ha presa per davvero, certo si è fatto desiderare fino a un mese fa, ma al congresso del 6 aprile a Firenze è stato proprio  Salvini a consegnargliela sul palco. “Andremo lontano”, la promessa del leader leghista. Si parlava già del ruolo di vice per Vannacci. Oggi quel giorno potrebbe essere arrivato, giusto generale? “Le cose vanno fatte bene, non solo per mettere un nome o una carica sul biglietto da visita. Voglio essere certo di poter svolgere al meglio un nuovo importante incarico”. Vedremo? “Vedremo”. 
 

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