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La maggioranza si spacca sul canone Rai. Bocciato l'emendamento della Lega, FI vota con le opposizioni
In Commissione bilancio la proposta del Carroccio viene respinta: no al taglio del canone: 12 i voti contrari, 1o quelli a favore. Schlein all'attacco: "Governo allo sbando”. Salvini: "Mi spiace, non per la Lega, ma per gli italiani". E Meloni: "Se abbiamo trovato l'accordo per il cessate il fuoco in Libano possiamo farlo pure sulla Rai..."
Il governo va sotto in Commissione, l'emendamento della Lega che chiedeva il taglio del canone da 90 a 70 euro viene bocciato anche grazie a Forza Italia che ha votato con le opposizioni. Che adesso si scatenano. "La maggioranza è in frantumi e le divisioni sono evidenti. Sono allo sbando, troppo impegnati a litigare tra loro, a competere anziché governare il Paese. E intanto non si occupano della salute e dei salari, dei problemi concreti degli italiani", attacca quindi Elly Schlein. "È ufficiale: in Commissione Bilancio la maggioranza non c’è più", aggiunge Raffaella Paita di Italia viva. Mentre la grillina Barbara Floridia, presidente della Vigilanza Rai, afferma che "Meloni e Salvini prendono in giro i cittadini fingendo di volere la riduzione di una tassa quando in realtà si trattava del solito gioco delle tre carte perché la copertura era la fiscalità generale". Anche per Floridia il passaggio di questa mattina "dimostra che questa maggioranza è in frantumi e che non ha alcuna visione né alcun progetto sul servizio pubblico". Un coro a cui subito dopo si aggiunge anche Angelo Bonelli, leader di Avs: "Quello di oggi è un duro colpo per la maggioranza, sono ormai alla frutta".
Dopo una serie di rinvii, tra accuse e polemiche interne alla maggioranza, questa mattina la commissione Bilancio è finalmente riuscita a mettere ai voti la proposta leghista presentata all'interno del dl fiscale. A lungo si è cercata una sintesi, che tuttavia non è arrivata, rendendo chiaro lo strappo tra le forze che sostengono l'esecutivo. Non a caso da Palazzo Chigi fanno filtrare una certa irritazione. "Il Governo è fortemente impegnato nel sostegno a famiglie e imprese, operando sempre in un quadro di credibilità e serietà. L’inciampo sul tema del taglio del canone non giova a nessuno”, si legge in una nota di agenzia. Poco dopo sarà la stessa Giorgia Meloni a intervenire, con una battuta, cercando di minimizzare: "Se abbiamo trovato l'accordo per il cessate il fuoco in Libano possiamo farlo pure sul canone Rai...", le parole della premier arrivando al Rome Cavalieri hotel per partecipare ai Med Dialogues.
Ma ormai il danno è fatto. Mentre Matteo Salvini mantiene (per il momento) un profilo cauto. "Abbassare il canone Rai è da sempre un obiettivo della Lega e del centrodestra. Forza Italia non vuole? Mi spiace, non per la Lega, ma per gli italiani", dice il leader della Lega che da settimane chiedeva l'approvazione di questa misura. A ottobre, inoltre, nel corso di una conferenza stampa legata alla Legge di Bilancio anche il ministro dell'Economia aveva annunciato la riduzione del contributo sulla tv di stato.
Alla fine in Commissione sono stati 12 i voti contrari, 10 quelli a favore. Da Palazzo Chigi e dal Mef era anche arrivato il parere favorevole all'emendamento, ma i forzisti di Antonio Tajani – e lo avevano annunciato a più riprese – si sono messi di traverso. "La nostra posizione è semplice, siamo contrari. A che serve togliere 20 euro di canone e poi dare 400 milioni di soldi pubblici alla Rai per compensare il taglio?", si chiedeva ieri il capogruppo a Palazzo Madama, Maurizio Gasparri. "Non vogliamo litigare", aveva aggiunto al Foglio nel tentativo di scongiurare una rottura che stamattina è stata evidente. Dopo la bocciatura dell'emendamento lo stesso Gasparri, con una nota, ha provato a smorzare ogni tensione: "Non era una cosa che faceva parte del programma di governo o di intese. Capita a tutti avere proposte che non vengono condivise, non vorrei dare alla cosa più importanza di quanto non abbia e – assicura l'ex ministro forzista – non incide sul percorso comune che già nei prossimi minuti ci vedrà approvare un importante legge per abolire il quiz a Medicina. Comprendo lo starnazzamento degli esponenti dell'opposizione, ma non è accaduto assolutamente nulla di nuovo". Chissà.