Il vertice

Il Campo largo dei veti: M5s e Avs ribadiscono il no a Renzi

Redazione

Le opposizioni si incontrano alla Camera prima delle ferie estive per ribadire la volontà di lavorare alla costruzione di "un'alleanza per battere le destre". Ma per Conte il problema più urgente è la Costituente

Un ultimo vertice d'opposizione prima della pausa estiva. Ieri alla Camera dei deputati, in Transatlantico, si sono riuniti i leader delle opposizioni per fare un punto sul lavoro per costruire il campo largo prima che inizino le ferie. Presenti il presidente del Movimento 5 stelle Giuseppe Conte, la leader del Partito democratico Elly Schlein e i due frontman dell'Alleanza Verdi e Sinistra Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni. Non ci sono state grandi novità, secondo quanto hanno riferito tutti i leader d'opposizione: l'impasse è sempre uno, il veto di due partiti su tre a Matteo Renzi dentro all'alleanza.
 

Secondo quanto riportano i giornali di oggi, i primi a incontrarsi sono stati Conte e Schlein. "Ci siamo solo salutati", ha detto l'ex premier. Dopo un passaggio con Bonelli e Fratoianni, sul quale quest'ultimo, come riporta il Corriere, spiega: "Abbiamo discusso di come coordinare in modo più stretto il nostro lavoro per costruire un'alternativa alla destra..". Dai colloqui non traspare nulla, ma è evidente che il ruolo di federatrice della segretaria dem si fa sempre più intricato e complicato.
 

Soprattutto perché il suo secondo alleato, per grandezza di numeri, prima di pensare all'esterno deve cercare di stemperare le tensioni all'interno. Nei pensieri di Conte, infatti, c'è ancora la sconfitta alle elezioni europee e la prossima assemblea costituente, protagonista tra le altre cose di un infuocato scambio di lettere con il garante del partito Beppe Grillo, che la scorsa settimana ha fatto riaccendere le tensioni tra i due. "Prima dobbiamo concludere il nostro percorso verso la Costituente, poi si potrà affrontare il tema", dice l'ex premier come riporta la Stampa. Le sue parole arrivano dopo il primo strappo di un grillino dopo la tornata di giugno scorso: Antonio Trevisi è passato ieri a Forza Italia.
 

L'altro fronte di discussione è stata la candidatura di Andrea Orlando alla presidenza della Liguria e la necessità di mostrarsi uniti per lanciare un messaggio chiaro al governo. E se su questo tema anche Renzi è disposto a sostenere la sua candidatura, chi si mette di traverso è Carlo Calenda, l'uomo verso il quale tutti i componenti del campo largo vorrebbero avvicinarsi piuttosto che far salire sul carro il leader di Italia Viva. Il punto però che il Pd tiene a rimarcare è quello dell'unità: "Ora che ci siamo messi alle spalle le Europee è arrivato il momento di iniziare a costruire un progetto in vista delle prossime elezioni politiche. Quello è il prossimo appuntamento, e non possiamo farci trovare impreparati e tanto meno possiamo mostrarci divisi".