Prove di unità
Marattin si candida per il dopo Renzi ma la strada per un nuovo Terzo polo è in salita
Il deputato di Italia Viva si prepara per un "Terzo polo con un terzo nome al comando" in vista del congresso del partito in autunno. Ma da Azione non si registrano aperture. "Della sconfitta stiamo discutendo all’interno del gruppo dirigente", dice Calenda
"Sì, stavolta penso di mettermi in gioco direttamente. Spero che ci sia correttezza". Lo ha detto in un'intervista al Riformista il deputato di Italia Viva Luigi Marattin, rispondendo a una domanda circa una sua possibile candidatura per guidare non solo il partito di cui fa parte ma anche un nuovo progetto politico di centro, un Terzo Polo rinnovato. Proprio ieri il leader di Iv Matteo Renzi ha raccolto i cocci dopo la sconfitta elettorale alle europee e, lasciandosi i litigi personali alle spalle, ha lanciato un congresso a ottobre per determinare l'inizio di una nuova fase. Un "Terzo Polo con alla guida un terzo nome", ha detto l'ex premier: Marattin è quindi in lizza per porsi come nuovo leader super partes in una nuova alleanza tra riformisti.
"Da un anno Enrico Costa e io giriamo l’Italia per dimostrare che su contenuti e prospettiva politica non vi è differenza tra Iv e Azione", dice Marattin nell'intervista, affermando che "la rottura del Terzo Polo è stato un crimine politico, di cui il deludente risultato di domenica è solo una conseguenza". Le elezioni europee hanno rappresentato "la fine di un ciclo" iniziato con la rottura definitiva del Terzo Polo ad aprile dell'anno scorso, sostiene il deputato. "Il gruppo unico Iv-Azione ce l’avevamo, e funzionava benissimo: non ci siamo mai trovati in disaccordo su un singolo emendamento o questione. Per questa legislatura la vedo difficile", continua, spiegando quindi la natura di quello che verso ottobre cercheranno di ricostruire in vista delle elezioni del 2027: "Dobbiamo prendere atto della fine di un ciclo e ricostruire daccapo tutto, creando le condizioni politiche per un nuovo progetto. Ma deve essere un progetto che parta dal basso, coinvolgendo energie nuove. E non dalle lotte intestine tra gruppi dirigenti".
Da Azione per il momento non si registrano aperture. A Renzi, che ieri ha lanciato il congresso con un lungo post sui social, ha risposto Matteo Richetti: "La tua è una nuova proposta solo per assicurarti un'ulteriore elezione". Secondo Ansa l'intenzione di Azione sarebbe quella di sondare una possibile alleanza a sinistra con il Pd. "Gossip", ha commentato Calenda. "Azione non ha raggiunto il quorum. Dell'analisi di questa sconfitta, che noi non attribuiamo ad altri, stiamo discutendo all’interno del gruppo dirigente. Non ho fatto interviste o uscite pubbliche perché penso sia doveroso riflettere insieme e capire, prima di parlare. Il resto è gossip più o meno pilotato", ha scritto.
L'editoriale del direttore