L'intervista

Crosetto e la malattia: "Io più forte degli sciacalli: non mollo. Cattiverie da FdI contro di me"

Simone Canettieri

Parla il ministro della Difesa dopo il malore che lo ha colto al Quirinale: "Tanti messaggi di affetto, Meloni era preoccupata per la mia pericardite. Schlein? È perbene. Nel mio partito finti giovani che parlano male di me"

Dal tenore delle risposte Guido Crosetto sta bene e lotta per il governo. Martedì sera il ministro  ha avuto un malore – il secondo nel giro di poche settimane – durante il Consiglio supremo di difesa, presieduto dal presidente della Repubblica. “Ho dolore al petto”. E’ stato portato nell’infermeria del Quirinale. Poi di corsa all’ospedale San Carlo di Nancy.  Terapia intensiva. Poi semi intensiva. Ieri è tornato a casa e si è collegato in streaming a un’iniziativa di FdI in Piemonte. Lunedì – “alle 7.30” – tornerà al ministero. Il 2 giugno lo attende la parata ai Fori per la festa della Repubblica.

Ministro, come sta?

“Bene, passata la crisi di dolore, che nelle pericarditi può essere anche molto forte, non ci sono altri problemi se non un’infezione da curare e una profilassi un po’ lunghetta per evitare altre ricadute”.

Cosa dicono i medici?

“Quello che le ho detto: sono tranquilli perché il sistema cardiovascolare è ottimo, ma mi hanno avvisato che dovrò convivere per un bel po’ di tempo con questo problema per poterlo arginare al meglio. Amen”.

E’ preoccupato?

“No. Vorrà dire che lo aggiungerò agli altri acciacchi che pure gestisco, da anni, con discreto successo. Ormai sono diventato paziente: ho avuto tante gioie personali, nella vita, accetto con stoicismo alcuni dolori”.

Saltiamo i preamboli, nel Palazzo gira la voce che lei potrebbe dimettersi a breve per motivi di salute: è così?

Guido Crosetto risponde al Foglio: “Davvero dicono così? E in quali Palazzi: quelli dei 5 stelle o dei nemici dell’Italia? Immagino che sarebbero contenti e infatti ho visto che sono riusciti perfino nel peggior atto di sciacallaggio politico che abbia mai visto in vita mia”.

Oddio, questa c’era sfuggita.

“Invece sì: nelle opposizioni c’è chi ha attaccato il governo perché non sono andato a rispondere a un’interrogazione. Il tutto mercoledì, mentre ero ricoverato in unità coronarica. Si rende conto? Comunque no, li tranquillizzi, finché ci sarà questo governo, ci sarò anche io. E tra l’altro non vedo l’ora di rispondere a quella interrogazione”.

Comunque ha ricevuto tantissimi messaggi di auguri di pronta guarigione, bipartisan. In quella ondata di affetto ha colto anche la malizia di chi, tra le righe, le consiglia di pensare alla salute, invece che al ministero?

“No, ci ho letto solo tanto affetto e ne sono stato onorato e colpito. Mi stupisce che lei o altri ci leggano questa malizia  perché non ho notato pregiudizi negativi nei miei confronti nei suoi articoli. A differenza di  chi non perde occasione e per inventare cattiverie”.

Addirittura?

“Immagino che sia il prezzo da pagare ad alcune  fonti, mi dicono anche alcune interne al mio partito, che non mi amano”.

Questa è una notizia: dentro Fratelli d’Italia ci sono dei franchi tiratori su Crosetto.

“Immagino che il mio garantismo, la mia libertà, la mia terzietà su alcuni temi siano un problema per alcuni ex giovani, in ogni partito, nati troppo vecchi”.

Cosa le ha detto la presidente Meloni in questi giorni?

“Era molto triste per me quando le ho raccontato la sofferenza del primo giorno e poi mi ha detto: torna appena puoi, ci manchi. Non si preoccupa per un suo ministro ma per un suo amico”.


  Quale messaggio l’ha sorpresa più di tutti?

 “Chi si dimostra sempre una persona di cuore e perbene è  Elly Schlein, ma sono stati tantissimi. Quasi tutti i miei colleghi e quasi tutti i leader politici. Oltre alle massime istituzioni. Questa mattina il presidente Mattarella è stato affettuoso e molto caro. Ma devo dire che con me lo è sempre. Poi Ignazio, Lorenzo e tanti altri”.


 Continuiamo sul filo della malizia: c’è qualcuno che sotto sotto ha gongolato davanti al suo malore visto i fronti internazionali delicatissimi in cui è impegnato?

“Immagino di sì, molti. Perché in questi mesi ci siamo guadagnati un ruolo, rispetto, attenzione, un forte peso. Perché abbiamo saputo dire sì quando era giusto e no quando era doveroso. Non abbiamo adulato le nazioni potenti, come ricordo fece un noto presidente del Consiglio. Abbiamo amministrato con serietà e dignità un periodo drammatico”.


La politica logora?

“Ogni lavoro logora, se fatto con intensità. La politica di per sé non sarebbe un lavoro faticoso se non ti facesse trovare talvolta di fronte a dei cialtroni quaquaraquà disposti a dire tutto e il suo contrario, smentire oggi cosa dicevano ieri, essere pusillanimi con i potenti e arroganti con i deboli”.

Sembra in formissima.

“Eh sì. Questo è pesante perché ti chiedi quanto abbia senso dedicare tutte le tue energie senza risparmiarti per avere a che fare con gente così. Anche perché, a differenza loro, io ho sempre vissuto senza la politica e le mie dichiarazioni dei redditi sono lì a testimoniare che ci perdo ogni volta che vi rientro. Molti di loro, invece, ne guadagnano un lavoro. Io invece la faccio per passione e a costo di tanti sacrifici. Ma sono abituato alle sfide, specie se molto difficili”.


Come cambierà la vita di Crosetto?

Non cambierà, ma dovrò trovare una cura farmacologica che non interferisca con altre patologie pregresse. Ma ho molta fiducia nei medici che mi stanno seguendo e ho molti amici che mi stanno aiutando con consigli importanti e con una vicinanza commovente”.
 

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  • Simone Canettieri
  • Viterbese, 1982. Al Foglio da settembre 2020 come caposervizio. Otto anni al Messaggero (in cronaca e al politico). Prima ancora in Emilia Romagna come corrispondente (fra nascita del M5s e terremoto), a Firenze come redattore del Nuovo Corriere (alle prese tutte le mattine con cronaca nera e giudiziaria). Ha iniziato a Viterbo a 19 anni con il pattinaggio e il calcio minore, poi a 26 anni ha strappato la prima assunzione. Ha scritto per Oggi, Linkiesta, inserti di viaggi e gastronomia. Ha collaborato con RadioRai, ma anche con emittenti televisive e radiofoniche locali che non  pagavano mai. Premio Agnes 2020 per la carta stampata in Italia. Ha vinto anche il premio Guidarello 2023 per il giornalismo d'autore.