Spunta la norma pro-Raggi tra le regole del M5s per candidarsi alle Europee

Tra le clausole anche una norma "anti-Qatargate" e il test sulle lingue straniere

Nel nuovo regolamento proposto dal M5s per le autocandidature all’Europarlamento spunta una norma pro-Raggi. Come segnala oggi il Corriere della Sera, nel testo (all’articolo 3 comma l) si legge che chi si candida "non deve ricoprire una carica elettiva, salvo che la stessa non abbia scadenza nell’anno 2024 o che si tratti di un consigliere comunale". Inoltre il candidato "non deve avere svolto due mandati", ma "è escluso dal limite dei due mandati elettivi un mandato da consigliere comunale". Una norma che pare scritta ad hoc per lanciare la candidatura dell'ex sindaca di Roma Virginia Raggi.

 

Tra le regole entra anche la richiesta di documentazione a chi "abbia percepito contributi, prestazioni, controprestazioni o altre utilità di valore complessivo superiore a 5.000 euro in ragione d’anno erogati, direttamente o indirettamente da governi o da enti pubblici di Stati esteri o da persone fisiche o giuridiche aventi sede in uno Stato estero". Insomma, una norma anti-Qatargate. I grillini candidati dovranno poi "dichiarare i livello di conoscenza, sia scritto che parlato, di una delle lingue straniere maggiormente utilizzate" all’Europarlamento (articolo 4) e potranno essere sottoposti a "un colloquio teso a verificare la veridicità delle dichiarazioni rese".

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