editoriali
L'insensata crociata di Salvini contro gli autovelox
Sulla sicurezza stradale il ministro predica bene e razzola male. Perché è pericoloso colpevolizzare gli autovelox e non la velocità eccessiva
Esiste al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti una forma, per niente latente, di bipolarismo sul tema della sicurezza stradale. Da un lato pubblicano e diffondono spot per sensibilizzare i giovani sulle principali cause degli incidenti alla guida, dall’altro tendono a sottovalutare quella che è la terza causa di incidenti e la prima delle morti in strada: la velocità eccessiva. Il ministro Matteo Salvini sta lavorando a un provvedimento per impedire ai comuni di installare autovelox nelle zone in cui la velocità da rispettare è inferiore ai 50 chilometri orari e rendere impossibile l’alternanza di limiti di velocità con un ampio distacco (insomma non si potrà passare dal limite massimo di 90 a 50, quello che succede spesso in diverse strade statali, regionali e provinciali quando attraversano i centri abitati). E questo per evitare che il cittadino si senta “ingiustamente vessato”.
Che dover pagare una multa non sia piacevole è qualcosa di lapalissiano, che le multe siano aumentate lo dicono i dati del ministero dell’Interno. Ed è anche vero che l’Italia è il paese con più autovelox d’Europa. Almeno per numero di dispositivi installati, perché quelli funzionanti sono circa il 40 per cento in meno, secondo le stime dell’Aci. Andrebbe però fatto notare anche che il nostro paese è quello che presenta le sanzioni pecuniarie tra le più basse d’Europa e che i 75 milioni e 891.968 euro ricavati dalle multe per eccesso di velocità sono lo 0,4 per cento dei 18 miliardi di euro del costo sociale degli incidenti stradali (secondo l’ultimo rapporto Istat-Aci) di cui ogni anno gli italiani devono farsi carico attraverso la fiscalità generale.
Colpevolizzare gli autovelox e non la velocità è il primo passo per fare pagare a tutti le negligenze e l’irresponsabilità di qualcuno. Ed è questa la vera tassa occulta che va a discapito di chi non guida oppure è attento a rispettare le regole.
festa dell'ottimismo