Il caso

Trattori e rettori: gara Meloni-Salvini per gli agricoltori, stop di Bernini agli atenei online

Simone Canettieri

Nel Milleproroghe la spinta della Lega per prorogare l'esenzione dell'Irpef agricola, ma è scontro in maggioranza dopo la bocciatura dell'emendamento per le università telematiche voluto dal Carroccio

Il primo è Matteo Salvini: “Evviva gli agricoltori, i cui trattori stanno costringendo l’Europa a rimangiarsi le follie imposte dalle multinazionali e dalle sinistre”. Poi ecco Giorgia Meloni dall’aereo Roma-Tokyo: “E’ una vittoria anche italiana l’annuncio della Commissione europea del ritiro della proposta legislativa sui pesticidi”. Lega e Fratelli d’Italia al gran premio dei trattori passano la giornata a commentare e a intestarsi, con stili diversi, la decisione della Commissione. Per Salvini, von der Leyen è la matrigna della Ue; per Meloni, Ursula “è un’amica” che sa ascoltare e fare marcia indietro. Il lavorio irrompe nel Milleproroghe dove le ragioni dei trattori si incrociano con quelle dei rettori. La politica che guarda alle europee passa tutta da qui. 
 
Siccome tira la protesta dei trattori e la maggioranza è più cingolata che mai, nel decreto si studiano modi per prorogare di un anno il regime dell’Irpef per i redditi bassi. La Lega, con un rinato Gian Marco Centinaio estromesso dal governo Meloni dal ministero dell’Agricoltura, da giorni chiede che si reintroduca per tutti la sospensione dell’imposta voluta in manovra. E cita l’emendamento di Riccardo Molinari, capogruppo del Carroccio alla Camera. Il Ministero dell’Economia cerca coperture sapendo che non potrà accontentare l’intera categoria. Si tratterà fino all’ultimo. La vicenda si intreccia con la calata dei trattori prevista a Roma fra giovedì e venerdì, quando Meloni riceverà una delegazione di agricoltori (oggi la premier è in Abruzzo fra campagna elettorale e accordi sui fondi europei di coesione). Intanto la protesta fra Sanremo e la capitale inizia a intasare le strade con code e disagi, nella discreta tolleranza del ministero dell’Interno “che monitora”. Chi si occupa di sicurezza intorno a Palazzo Chigi ha segnato giovedì e venerdì come giornate da attenzionare: ci  potrebbe essere un corteo con una rappresentanza di lavoratori ricevuta dalla premier. La pecetta, che in questo caso è una zolla, nel Milleproroghe racconta dunque il non inedito scontro fra Fratelli d’Italia e Lega su chi si intesta gli aiuti al settore. Ma in controluce serve anche a Salvini per cercare di allontanare qualsiasi ipotesi di “Ursula bis” vagheggiata al contrario da Meloni ormai da settimane. Con le dichiarazioni, ma anche con la prossemica, vista la vicinanza fisica, sempre più frequente, fra la presidente del Consiglio e quella della Commissione. Tutti sanno guidare il trattore, non solo Amadues, ma anche dalle parti della maggioranza (ecco il ministro Roberto Calderoli: “Ho la patente da sette anni”, come raccontano le foto che lo immortalano sul mezzo della riscossa nel suo noccioleto da 25 mila alberi a Ossano, in provincia di Alessandria).

E’ tutta una rincorsa per un video di Salvini, spunta un’ospitata di Francesco Lollobrigida al Tg2 Post. Loro presidiano il terreno, mentre i mezzi agricoli circondano Roma. “Si punta a 1.500-2.000 per il fine settimana”, dicono gli organizzatori. In attesa della marcia, o marcetta, le grandi consolari dell’Urbe ospitano al loro ingresso sacchi a pelo, roulotte, materassi gonfiabili, barbecue con carne e pane bruscato. La rivincita del mondo rurale quasi sembra  stridere davanti alla grana “telematica” che esplode sempre nel Milleproroghe.  L’emendamento della Lega – che rimanda di un anno gli obblighi per le università telematiche di uniformarsi agli standard qualitativi degli atenei tradizionali – è stato bocciato dal governo. La ministra Anna Maria (FI) ha dato parere contrario trovandosi d’accordo con la battaglia di Pd e M5s. E quindi l’emendamento si trasformerà in un semplice ordine del giorno. La norma contrastava con i recenti pronunciamenti della Conferenza dei rettori (Crui) che chiedevano di aumentare la quota dei docenti a tempo indeterminato in rapporto agli iscritti nelle università telematiche. Trattori e rettori.
 

  • Simone Canettieri
  • Viterbese, 1982. Al Foglio da settembre 2020 come caposervizio. Otto anni al Messaggero (in cronaca e al politico). Prima ancora in Emilia Romagna come corrispondente (fra nascita del M5s e terremoto), a Firenze come redattore del Nuovo Corriere (alle prese tutte le mattine con cronaca nera e giudiziaria). Ha iniziato a Viterbo a 19 anni con il pattinaggio e il calcio minore, poi a 26 anni ha strappato la prima assunzione. Ha scritto per Oggi, Linkiesta, inserti di viaggi e gastronomia. Ha collaborato con RadioRai, ma anche con emittenti televisive e radiofoniche locali che non  pagavano mai. Premio Agnes 2020 per la carta stampata in Italia. Ha vinto anche il premio Guidarello 2023 per il giornalismo d'autore.