Al centro, il neo assessore Sergio Cardinali (Foto dal profilo FB)

Sorpresa

Il truce Bandecchi arruola Cardinali, (ex) dirigente della Cgil. Intervista al neo assessore

Ruggiero Montenegro

Il sindaco di Terni ha affidato al sindacalista di lungo corso la delega allo Sviluppo economico. "Siamo completamente diversi, ma ci accomuna l’impegno per la città. Certe volte serve pragmatismo. Le sue parole sulle donne? Io non mi esprimerei mai così. Dopo 30 anni di militanza, giusto mettersi direttamente in gioco"

Dalla Cgil alla giunta Bandecchi. Assessore, i suoi (ex) colleghi proprio non se lo spiegano, come è arrivato a questa decisione? “Questa scelta rappresenta un passo ulteriore del mio impegno. Nella mia esperienza, spesso mi sono trovato a fare i conti con una politica assente. Ho pensato fosse giusto mettermi in gioco”. Da qualche giorno Sergio Cardinali è stato nominato assessore a Terni con deleghe allo Sviluppo economico, ai Rapporti con le multinazionali e con i sindacati.

Una nomina un po’ particolare, se si considera il personaggio Bandecchi e la storia di Cardinali. Il primo non perde occasione per definirsi anticomunista, il secondo ha preso la tessera della Fgci a 15 anni e arriva da 30 anni di militanza, e incarichi, nel principale sindacato confederale. “Ho cominciato come Rsu. La prima volta nel 1993, lavoravo all’Enel, poi sono diventato segretario generale dei chimici a Terni nel 2005. Dal 2014 al 2023 nella segreteria nazionale a Roma, occupandomi sempre del settore chimico-farmaceutico. Anche come responsabile dell'ufficio scientifico”, racconta al Foglio il neo assessore. Poi è arrivata la chiamata del primo cittadino. “Siamo completamente diversi, ma ci accomuna l’impegno per il territorio”. Tra di voi, riportano le cronache locali, c’è un rapporto di grande rispetto. Bandecchi l’ha definita “il migliore” nell’occuparsi di chimica e industria. E’ davvero il migliore? “Io non mi definirei mai così”, sorride Cardinali. “Ma sono sempre stato in prima fila per la salvaguardia delle industrie e dei lavoratori. Questo mi è stato riconosciuto. Quando è stato eletto, Bandecchi è diventato l’interlocutore istituzionale del sindacato. Ne è nato un rapporto di stima, fino a quando non mi ha chiesto di occuparmene direttamente in comune”. 

La risposta la conosciamo. Nella Cgil però, in particolare a livello locale, non l’hanno presa bene. Dicono che l’autonomia del sindacato è un valore fondante, che la sua è una scelta del tutto individuale e soprattutto che la politica di Bandecchi è “distante anni luce dalle posizioni e dalla nostra visione del mondo”. Per Cardinali sono “critiche legittime, ne prendo atto e le rispetto. Ho rimesso tutte le deleghe prima ancora che la mia nomina fosse pubblica. La mia è stata una scelta personale, non condivisa, è vero. Ma è legittima e soprattutto utile alla città, per sbloccare situazioni difficili che mettono a rischio il tessuto produttivo”.

Messa in questi termini, sembra quasi che il sindacato non sia in grado di portare avanti certe battaglie e ottenere risultati. E’ questo che intende? “L’azione sindacale, anche nelle migliori condizioni, ha dei limiti, non legifera. Senza un’amministrazione attenta sono limiti difficilmente superabili. Da sindacalista sono sempre stato tignoso nelle vertenze, affiancando tuttavia alla rivendicazione una dimensione costruttiva che ora ho l’occasione di mettere in pratica”. Chissà cosa ne pensa Maurizio Landini. Assessore, qualcuno da Roma si è fatto vivo? “Il segretario non mi ha chiamato, ma io resto a disposizione se volesse farlo. Spiegherò le mie ragioni, di cui sono convinto”. 

Ma torniamo a Terni. Non le saranno certo sfuggite le ultime sparate sessiste di Bandecchi. Cosa ne pensa? “Io non mi esprimerei mai in quel modo. Sono le sue visioni. Il sindaco ritiene che la libertà individuale, anche quella di espressione, sia al di sopra di ogni cosa. Un punto che condivido, anche se io la intendo in maniera un po’ diversa”. Divergenze e sfumature che, assicura Cardinali, comunque non pregiudicheranno il lavoro della giunta. “Certe volte meglio guardare al sano pragmatismo, piuttosto che essere puri e casti e non portare a casa alcun risultato”. 

Eppure, raccontano, a Terni qualcuno l’aveva addirittura soprannominata ‘Cardinali il rosso’. Vale ancora? “Adesso la politica è molto fluida e alcuni rossi sono diventati rosati. Ma se si tratta di mantenere le idee che ho portato avanti nella mia vita, questo non è in discussione”. Si iscriverà ad Alternativa popolare, la forza politica del sindaco? “Non ho tessere di partito e non ho intenzione di prenderne”. Insomma Bandecchi ha arruolato un comunista, di quelli che proprio non sopporta. Se le chiedesse di smorzare qualche istinto? “Una volta Luciano Lama mi disse: ‘L’importante è indossare sempre la stessa giacca’. Le mie battaglie – conclude Cardinali – anche in un contesto nuovo non verranno mai meno”.

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