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l'appuntamento

Il party con Macron per lanciare Renew Italia. Ma Calenda non vuole

Luca Roberto

Il 9 gennaio i centristi europei si ritrovano a Bruxelles per preparare le europee. Il presidente francese sogna ancora la lista unica italiana. Da Azione però frenano

L’appuntamento è per il prossimo 9 gennaio. Il gruppo di Renew Europe si ritroverà a Bruxelles per un “Leader summit” organizzato nell’emiciclo del Parlamento europeo. Sarà un evento speciale, l’ultimo prima delle europee, e come nei precedenti potrebbe fare un salto pure il presidente francese Emmanuel Macron. Ma più che sulla sede istituzionale, però, gli occhi sono tutti puntati sul party (al cospetto del nome ufficiale dovrebbe essere una semplice cena) che si terrà dopo. All’interno della elegante cornice del Museo di Arte e di Storia, dentro al Parco del Cinquantenario. Sarebbe l’occasione in cui davvero potrebbe essere messa a frutto la presenza del capo dell’Eliseo. Il quale non nasconde un’ambizione: che il gruppo Renew possa contare su una lista unica italiana alle elezioni europee del giugno prossimo. Del resto, attualmente il gruppo di Renew Europe al Parlamento europeo può contare su tre eurodeputati eletti in Italia. Pur appartenendo allo stesso raggruppamento, però, i tre provengono da liste diverse. Nicola Danti, che è anche il vicepresidente del gruppo, è iscritto a Italia viva. Giuseppe Ferrandino ha aderito ad Azione. Mentre Marco Zullo è stato eletto con il Movimento cinque stelle e da fuoriuscito si è iscritto a Renew in quota “indipendente”. Si capisce allora perché, dopo lo sfaldamento del Terzo polo, Macron guardi con apprensione all’esito elettorale del gruppo in Italia.

 

Sin dall’evento dello scorso maggio a Roma il presidente Séjourné ha messo  sul tavolo la possibilità di correre insieme sotto l’insegno di Renew Italia”, spiega Danti. “Sarebbe ragionevole soprattutto per una questione numerica. E’ chiaro che il non superamento della soglia del 4 per cento per il gruppo di Renew sarebbe un bel problema nella prossima legislatura europea”. Facendo di conto, perdere 3 eurodeputati, magari a favore di Ecr, potrebbe far scivolare il gruppo al quarto posto in quanto a consistenza numerica. Non il massimo come peso negoziale nella costruzione della prossima maggioranza europea. Per questo Macron più che Renzi (che è già d’accordo con il presidente francese e che spera addirittura di beneficiarne, magari giocandosi le sue carte come prossimo presidente del Consiglio europeo), spera di convincere Calenda, invitato anche lui a Bruxelles. Il leader di Azione è il più riottoso a unire le forze e poi, semmai, iscriversi in una sotto componente di Renew. In realtà l’invito è stato rivolto ai rappresentanti italiani dei due soggetti coinvolti, Italia viva e Azione , con l’obiettivo di provare, fino all’ultimo, a trovare una convergenza. Mentre per adesso viene lasciata fuori +Europa, che non ha europarlamentari. Chissà che il brindisi con Macron non possa favorire quello che a oggi rimane uno scenario improbabile. Questo perché nel gruppo calendiano sono molto scettici sull’operazione che rimarrebbe, come spiega sempre Danti, “unicamente di natura tecnica, non politica”. “Abbiamo faticato tanto per dividerci da Renzi. Non possiamo fare finta di niente”, si dicono  dalle parti dell’ex candidato sindaco a Roma.

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