Dl Energia

Il Pd chiama Bersani contro la fine del mercato tutelato. Schlein: "Rampelli è con noi"

Gianluca De Rosa

I dem si intestano la battaglia contro la liberalizzazione del mercato dell'energia e cercano una sponda con chi in maggioranza si è esposto di più. La replica: "Se la proroga salta la colpa è del Pd e del M5s", che hanno scritto il Pnrr con il governo Draghi

"Anche un importante esponente della maggiornaza come Fabio Rampelli è d'accordo con noi. Lui e Alberto Bagnai della Lega hanno presentato emendamenti molto simili ai nostri che sono stati ritirati solo grazie a un ordine del giorno che impegnava il governo a intervenire come poi non è avvenuto". Elly Schlein e la sua responsabile all'Ambiente Annalisa Corrado fanno i nomi di chi in maggioranza sul mercato tutelato dell'energia la pensa come loro: meglio rimangiarsi gli impegni presi con il Pnrr e prorogare il mercato tutelato dell'energia. Una possibilità che il governo sembra avere abbandonato, dopo che ieri ha approvato un decreto in materia di Energia che non contiene la proroga come sperato. Il motivo è che la liberalizzazione del mercato è legata a obiettivi rendicontati con la terza rata che l'Italia ha già incassato. 

"Chi sta facendo questa battaglia dentro la maggioranza in maniera più forte è sicuramente l'onorevole Rampelli, si sta impegnando molto e ha fatto anche diversi comunicati", dice Corrado. Il Pd chiede al governo di "non lasciare 5 milioni di piccoli utenti ad aumenti del prezzo del gas e dell'energia". 

Chiamato in causa è lo stesso Rampelli a rispondere e incalzare il Pd: "Sono stati il Pd e il M5s a offrire a Bruxelles lo scalpo della ‘maggiore tutela’ in cambio di non si sa bene quale clausola del Pnrr, hanno sancito loro il divieto di proroga. Spero ci siano ancora i margini per una trattativa che dovrà svolgersi nelle sedi competenti, quelle europee, per proteggere 15 milioni di utenti. Se non si dovesse riuscire per un rifiuto dell’Unione è accertata l'unica responsabilità di Pd e M5s", ha detto il deputato, ricordando che il piano di liberalizzazione è stato presentato dal governo Draghi di cui il Pd faceva parte. 

Per la conferenza stampa al Nazareno, organizzata in poche ore per affrontare il tema, è tornato, anche se solo in collegamento video, un vecchio segretario, Pierluigi Bersani. Arruolato a tutti i costi per dare più peso alle parole della segretaria e dei suoi responsabili all'Ambiente e all'Economia, Annalisa Corrado e Antonio Misiani. D'altronde Bersani in Italia è ricordato soprattutto per le celeberrime lezuonalate, quel pacchetto di liberalizzazi0ni di diversi mercati che consentono oggi, ad esempio, ai cittadini italiani di pagare tra le tariffe più basse in Europa per la telefonia mobile. Ciononostante Bersani è molto critico sullo stop alla proroga del mercato tutelato dell'energia: "Così - ha detto - non stiamo costruendo un libero mercato, stiamo distruggendo un soggetto di mercato, mandando  milioni di persone nell'incertezza, persone già sbandate e terrorizzate da una enormità di telefonate di gente che spera di accaparrarsi il cliente prima delle gare, in un mercato caotico”. E però l'impegno del Pnrr come lo si elude? “E' ridicola questa storia di attribuire la scelta sul mancato rinvio del mercato tutelato al Pnrr. Un governo che si mette a negoziare 150 punti del Piano, non si vede la ragione per non negoziare una diversa prospettiva in un mercato dove è cambiato tutto, passando dai gasdotti che garantivano una certa stabilità dei prezzi, al gas liquido che fluttua molto di più".