Eugenia Roccella - foto Ansa

La risposta della politica

Roccella: "Sì alla legge sulla sessualità, ma va aperta una seria riflessione sui contenuti"

La ministra per la Famiglia e le pari opportunità spiega i passi del governo dopo il ritrovamento del corpo di Giulia Cecchettin e l'arresto del suo ex fidanzato Fillippo Turetta: "Le battaglie hanno successo se coinvolgono anche gli uomini"

"Siamo disponibilissimi a lavorare a una legge per l'affettività nelle scuole con l'opposizione". Lo ha detto in un'intervista a La Stampa la ministra per la Famiglia e le pari opportunità Eugenia Roccella dopo l'ultimo femminicidio avvenuto in provincia di Pordenone. Nel week end infatti è stato ritrovato il corpo senza vita di Giulia Cecchettin, la ragazza di 22 anni dispersa lungo tutta la settimana scorsa insieme al suo ex fidanzato Filippo Turetta, ora indagato per omicidio e arrestato domenica in Germania mentre tentava la fuga verso l'Europa a bordo della sua Punto. La morte di Giulia è il 104esimo femminicidio nel nostro paese nel 2023. E di fronte a questi dati si è interrogata anche e soprattutto la politica.

Giorgia Meloni ha annunciato che mercoledì al Senato si discuterà il rafforzamento del Codice Rosso, la legge a firma della ministra Roccella per potenziare e velocizzare le misure preventive e cautelari nei casi di femminicidio, e già approvato alla Camera a settembre di quest'anno. "Non solo siamo pronti al dibattito con le opposizioni sul tema dei femminicidi, ma l'abbiamo sempre cercato: non a caso la legge contro la violenza sulle donne è stata votata in aula all'unanimità" ha affermato Roccella. 

 

Sulle leggi da fare, nel concreto, la ministra però spiega che "è necessario aprire una riflessione seria. Bisogna verificare quali siano le azioni davvero efficaci. La Svezia, per esempio, ha un tasso di violenza contro le donne e un numero di femminicidi più alto rispetto all'Italia eppure ha l'educazione sessuale nelle scuole". Tuttavia, secondo lei: "Fin dalla tenera età si deve educare al rispetto. Rispetto degli altri, della libertà di ciascuno, perché la democrazia si fonda su questo. Alla base della violenza c'è ancora un problema di libertà femminile che molti uomini fanno ancora fatica ad accettare, a elaborare". E per questo serve dunque una maggiore educazione, a partire dagli uomini: "Le battaglie delle donne partono dalle donne e dalla loro consapevolezza, ma hanno successo quando coinvolgono anche gli uomini. Quindi è fondamentale che le madri educhino i figli maschi ad avere rispetto delle donne e della loro libertà, fuori dagli stereotipi di genere - continua la ministra - Sarebbe un bel segnale una manifestazione di uomini contro la violenza e credo che Elly Schlein potrebbe essere d'accordo".

"La lotta alla violenza e la volontà di cercare un'alleanza trasversale è stata un punto qualificante dell'azione di governo" continua la ministra spiegando i passi avanti fatti dall'esecutivo: "Abbiamo aumentato i fondi per il piano anti-violenza, i centri e le case-rifugio, passati da 35 a 55 milioni in via strutturale, a cui quest'anno ho aggiunto 9 milioni per l'empowerment delle donne in uscita da situazioni di violenza". Con la nuova legge: "Abbiamo proseguito sulla linea del Codice rosso promossa a suo tempo da Giulia Bongiorno, che è quella di interrompere il ciclo della violenza prima che accada l'irreparabile. Con le norme varate dal governo che saranno approvate in Senato la prossima settimana daremo per la prima volta tempi certi per adottare le misure cautelari", ha concluso.