"Regaliamo Lampedusa all'Africa". Da Pontida dispacci per Meloni

Simone Canettieri

Mentre la premier è in visita nell'isola siciliana con Ursula von der Leyen, al raduno leghista gli slogan dei militanti invocano il rispetto delle promesse elettorali: "Blocco navale subito"

Dal nostro inviato Pontida. “Regaliamo Lampedusa all’Africa”. Ma anche: “Blocco navale subito”. Mentre la premier Giorgia Meloni è in missione sull’isola in piena emergenza migranti con Ursula von der Leyen, qui a Pontida gli slogan si portano sulla pelle. E girano dunque queste magliette che lasciano poco spazio alla diplomazia. Nel pratone già avvolto dai fumi psichedelici delle salamelle cotte a tutta callara, Matteo Salvini gironzola e si fa selfie. È una Pontida particolare, piena ma non pienissima, dove i leghisti siciliani vogliono il Ponte, i veneti l’Autonomia. L’ospite del giorno è Marine Le Pen, che parlerà prima del vicepremier. In perfetto tempismo con quanto accade a mille e passa chilometri da qui, con Meloni che rincuora i lampedusani e cerca una via, o in mezza porzione, tra la propaganda e la realtà.

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  • Simone Canettieri
  • Viterbese, 1982. Al Foglio da settembre 2020 come caposervizio. Otto anni al Messaggero (in cronaca e al politico). Prima ancora in Emilia Romagna come corrispondente (fra nascita del M5s e terremoto), a Firenze come redattore del Nuovo Corriere (alle prese tutte le mattine con cronaca nera e giudiziaria). Ha iniziato a Viterbo a 19 anni con il pattinaggio e il calcio minore, poi a 26 anni ha strappato la prima assunzione. Ha scritto per Oggi, Linkiesta, inserti di viaggi e gastronomia. Ha collaborato con RadioRai, ma anche con emittenti televisive e radiofoniche locali che non  pagavano mai. Premio Agnes 2020 per la carta stampata in Italia. Ha vinto anche il premio Guidarello 2023 per il giornalismo d'autore.