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Urbano Cairo live show: "Meloni troppi tonti vicino e Draghi, sul Pnrr..."

Carmelo Caruso

L'editore di La7 e Corriere della Sera a tutto campo alla presentazione dei palinsesti. "In politica mai dire mai". Il canone: "Magari un po' anche a noi". Mediaset? "Tecnicamente la possiamo comprare"

Urbano Cairo, presidente di La 7, Rcs, a tu per tu, con il Foglio! E’ “Tutto vero”, come il titolo  della sua Gazzetta! Hotel Four Seasons,  bar, bancone. Faraone Cairo, cosa ne pensa di Meloni? “Bravissima, veloce. E però, ha intorno dei tonti che le creano troppi problemi”. Faraone, ha visto Draghi, tutto solo all’aeroporto? “Senza nulla togliere, ma sui ritardi del Pnrr, qualche colpa forse la ha... Lo diciamo?”. E diciamolo! E’ il predellino del Faraone.


Trentacinque gradi fuori, ma qui, in hotel, al bancone, si serve ghiaccio, Martini e Cairo. Presidente, le chiedevamo della premier. “Ah, sì, giusto”. Il Faraone Cairo, se serve, potrebbe farvi il punto politico, come quello di Massimo Franco sul Corriere. Il Faraone: “Giorgia lavora, si impegna, studia, e loro, i suoi, anziché aiutarla, parlano, straparlano. Non va bene. Anche il ministro Abodi, eh. Mannaggia”. Non possiamo che essere d’accordo. “Io da uomo d’azienda….”. El risanator, presidente. E’ lei l’uomo che ha preso La7 e fatto Piazza Pulita. Il prossimo anno, oltre a Massimo Gramellini, a La7, arriva pure Ezio Mauro. C’è già il titolo: Cairo si è preso  Repubblica! Nove colonne in prima. Il Faraone: “Non esageriamo, Ezio Mauro farà una partecipazione, una cosina ad ‘Atlantide’ con Andrea Purgatori”. Era ancora una presentazione dei palinsesti, un’altra, di La7, ma il Faraone Cairo, che non ha nulla di meno di Pier Silvio Berlusconi, anzi, di Pier Silvio Berlingueroni, il vegetariano presidente di Mediaset (“che conosco da quando aveva dodici anni”) alla fine della sua conferenza ha fatto prove di Quinta Repubblica. Da una parte, lui, il Faraone, e, dall’altra, Berlingueroni. Si incontreranno, a breve, lo ha promesso il Faraone, che ha pure aggiunto: “Ho sentito dire da Pier Silvio Berlusconi che, fantasticando, qualora dovesse esserci un’acquisizione non è il gruppo Cairo che compra Mediaset ma viceversa, e che dunque Mediaset si mangerebbe il gruppo Cairo”. Le cose non stanno così e lo spiega il Faraone che è da una vita che scala, scala: “Tecnicamente è il più piccolo che può comprare il più grande. Ovviamente tecnicamente. Non ho pensato di prendere Mediaset. Ho letto che Veltroni sarebbe il mio banchiere d’affari. Tutto è partito da quel geniaccio, da un articolo,  di Roberto D’Agostino su Dagospia, ma ci vuole fantasia”. Il Faraone ha risposto per due ore alle domande, poi, anche a quelle fuori sacco, da bancone-predellino. Presidente, su Elly Schlein che idea ha maturato? “Brava, non c’è dubbio, a comunicare, ma bisogna misurarla alle elezioni. L’inizio era stato dirompente. Ha infiammato il Pd. Ha fatto bene al partito. Ha dato una scossa, ma ora arriva il difficile”. E della polemica Facci/Rai? Vogliono fargli lo shampoo: fuori dalla Rai. Il Faraone cosa avrebbe fatto? “Sono sempre scelte difficili. Si cerca prima il pensiero polemico di un giornalista e poi si tende, con durezza, a castigare. Difficile scelta, quella di Sergio”. Berlingueroni ha affidato il pomeriggio di Canale 5 a Myrta Merlino e ha strappato Bianca Berlinguer a Rai3. Il Faraone potrebbe rispondere. A scippo, scippo e mezzo. E lo scriviamo con cognizione di causa. Il Faraone, che si compra le cravatte da Eddy Monetti (lo ha confidato) e tutti i suoi abiti doppiopetto dall’amico Lino Ieluzzi, di Al Bazar di Milano, chiama infatti il direttore de La7, Andrea Salerno, e lo suggerisce: “Abbiamo La 7 d, io voglio risultati. Valutiamo Barbara D’Urso tutto il pomeriggio, quattro ore di diretta, no stop”. In sala c’è chi aggiunge che D’Urso è pure amica del Pd: sarebbe La7(P)d.  Si ride, ma la risata è la scorciatoia della verità (a proposito, il Faraone dice che la Verità di Belpietro è un gioiello ma non la compra, per il momento). Un giornalista piemontese gli vuole offrire pure la Stampa di Massimo Giannini. E la concorrenza degli Angelucci, di Giornale e Libero? “A me piace la concorrenza”. Il direttore Luciano Fontana del Corriere? “Bravissimo, ha battuto, per durata, Mieli e De Bortoli”. Faraone, ma lo sa che la vostra notizia del figlio di La Russa, pubblicata su Corriere, ha causato un bel guaio a Meloni? E lui: “Le notizie si danno. Se non la do io, poi la dai tu. Meglio se la do io con il Corriere”. Il Faraone Cairo si prende tutto, anche il caffè. E’ fatto così. Elisabetta Arnaboldi, vicedirettore di La7 dice: “E’ un vulcano”. Non appena è arrivato in albergo, flash, il Faraone ha chiesto un Coffee Break: “Posso avere una tazza?”. Le idee gli vengono così, sorseggiando e piluccando la quinoa. Berlingueroni ha le carote, ma il Faraone ha la quinoa. Al tavolo c’è quinoa a volontà. E, sia detto, con rispetto, lo dice il Faraone, ma  Telecom Italia, la compagnia telefonica da cui, dieci anni fa, ha acquistato La7, dovrebbe adesso  fargli una statua: “Me la attendo. Se non fosse stato per me, avrebbero continuato a perdere del denaro”. Enrico Mentana è inutile cercarlo. Viene stasera. Massimo Giletti se n’è andato, ma non si parla  male degli ex amori e di Massimo. Il Faraone: “Massimo è un animale politico, se va in Rai, non è una sòla per la Rai, ma tutt’altro, e però, tutti i prodotti televisivi hanno un declino”. Oltre a Giletti se n’è andata Magic Myrta Merlino, lei a Mediaset, ma il Faraone, al suo posto, ha la carta David Parenzo, che, come ricorda, è stato sperimentato nel 2019. E non finisce. Arriva lo storico Alessandro Barbero. Aldo Cazzullo fa le sue “giornate particolari”, Federico Rampini le sue inchieste da fermo. Marianna Aprile-Luca Telese sono onda su onda. Il Faraone si inventa pure l’anti Report. Cento minuti, un nuovo programma di Formigli-Nerazzini, di sole inchieste. Non si esclude che Milena Gabanelli possa tornare in video. Il Faraone ci proverà: “Ci provo, ci provo”. Sarebbe Reportissimo. Di Gramellini, già riferito. Sabato sera, in onda con lui, anche Concita De Gregorio, domenica Gramellini si raddoppia: farà l’intervista faccia a faccia, modello Lucia Annunziata, che purtroppo non arriva a La 7, ma “mai dire mai”,  come ripete il Faraone tutte le volte che gli chiedono se farà politica. Il Faraone dichiara: “Novemila famiglie lavorano per noi. La politica non la fai a cuor leggero. La vedo difficile, ipotesi remota. Poi, mai dire mai. C’è pure un film di James Bond”. Si rischia di vedere, alla prossima tribuna elettorale, Berlingueroni vs Cairo. La7 è già schierata come Publitalia. Un manager: “Berlingueroni porta i jeans e gli occhiali fumè. Il Faraone è un’altra cosa”. Schermaglie da armadio. Una giornalista è pronta a votarlo, ma vuole in cambio, per la prossima stagione, il ritorno del game show Lingo. Cairo vorrebbe un pezzettino di canone Rai, che non guasta, ma anche se non glielo daranno, non importa. Lui è il Faraone. Rete 4 cerca di copiare il modello La7, ma non c’è storia. Il Faraone: “Siamo un po’ come la Settimana enigmistica. Tutti la imitano, ma la più venduta rimane lei. Purtroppo non me la vendono. Altrimenti…”. Dopo la pagina della Sfinge è giusto che ci sia pure quella del Faraone. Le soluzioni? La prossima settimana ve le da Mentana dopo il Tg.  A seguire, Cairo live.

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  • Carmelo Caruso
  • Carmelo Caruso, giornalista a Palermo, Milano, Roma. Ha iniziato a La Repubblica. Oggi lavora al Foglio