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editoriali

La vergogna della commissione Covid

redazione

L’inchiesta parlamentare sulla pandemia è solo una sceneggiata di puro populismo

In principio fu “onestà, onestà”. Oggi abbiamo “verità, verità”. Cambiano i governi ma resta immutato il populismo di fondo. Il passaggio del testimone da quel Movimento 5 stelle che muoveva i primi passi istituzionali all’attuale maggioranza del governo Meloni si è registrato ieri dopo l’approvazione alla Camera della proposta di legge sull’istituzione di una commissione bicamerale d’inchiesta sulla gestione della pandemia Covid. Un via libera accolto, per l’appunto, al grido di “verità, verità” dai banchi della maggioranza. Un provvedimento approvato al solo fine di essere utilizzato come clava per colpire le opposizioni. Basti pensare ad alcuni passaggi a oggi rimasti inspiegabili. A cominciare dal mancato coinvolgimento dell’operato delle regioni. Se la commissione doveva servire a comprendere cosa non ha funzionato nella fase di gestione emergenziale, qual è il senso di escludere quelle regioni che già oggi hanno ampie competenze in materia di sanità e che con l’autonomia differenziata ne avranno sempre di più in futuro? Sembra evidente la volontà politica di preservare quelle amministrazioni locali in maggioranza di centrodestra.

E ancora, cosa dire quando si arriva a tirare in mezzo gli atti della rolling review sui vaccini e le decisioni in merito prese dalla Commissione europea e dall’Ema? Le indagini verranno inoltre estese anche a “eventi avversi e sindromi post vacciniche denunciate”. L’unico intento, oltre a quello di voler dare una lezione per così dire agli esponenti del governo Conte, sembra essere quello di strizzare l’occhio alle martellanti richieste del mondo no vax.

Ironia della sorte, l’approvazione arriva il giorno dopo il via libera da parte dell’Icmra, la coalizione che riunisce 38 autorità regolatorie di diverse regioni del mondo, di una dichiarazione congiunta che riconosce non solo l’efficacia ma anche la sicurezza dei vaccini Covid alla luce delle oltre 13 miliardi di dosi somministrate. Un’evidenza scientifica per gli enti regolatori predisposti, ma non per il governo Meloni.

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