Ansa

Verso il congresso Pd

La sicurezza di Elly Schlein, numeri alla mano (ma non quelli dei sondaggi)

Marianna Rizzini

Ostenta ottimismo in vista delle primarie, supportata da Franceschini nella veste di generale. Mentre la sua piattaforma online conta già circa venti mila iscritti. I ragionamenti e i calcoli dell'ex vicepresidente dell'Emilia Romagna

La realtà è cangiante a seconda dell’occhio di chi guarda, e la candidata al congresso Pd Elly Schlein pare essersi convinta, numeri alla mano (ma non i numeri dei sondaggi che danno invece per favorito il governatore dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini), di essere a buon punto sulla via accidentata del congresso. Fatto sta che sono giorni che, ad amici e sostenitori, Schlein, quando qualcuno mette in luce le difficoltà dell’impresa, propone un ragionamento attorno alle iscrizioni alla sua piattaforma, iscrizioni che attualmente hanno raggiunto la cifra di circa ventimila persone, tra cui 450 adesioni esterne e 550 firme di amministratori.

 

Queste “truppe” non sono truppe cammellate Pd, motivo per cui Shlein si era spesa, al limite della deflagrazione interna tra candidati (poi ricomposta), per ottenere il voto on line alle primarie, infine ottenuto solo per alcune categorie di persone, impossibilitate a votare nei gazebo. E però, questo è il ragionamento in area Schlein, avere in tasca circa ventimila voti potenziali degli iscritti alla piattaforma, su circa sessantamila iscritti pd, significa sentirsi potenzialmente messi meglio di Bonaccini, i cui voti, in caso di buon risultato, secondo gli aruspici schleiniani, potrebbero arrivare alla cifra di ventimila e qualcosa. E insomma, nonostante i sondaggi e l’appoggio dato al governatore emiliano da molti sindaci e nomi di spicco, Schlein si sente sicura di potercela fare, in questo anche supportata dall’ex ministro Dario Franceschini, nella veste di generale che arringa il soldato Elly. Tanto che la stessa Schlein è stata udita raccontare di aver parlato con l’ex ministro, un ex ministro sicuro della sua capacità di vittoria (vinci tu, è il concetto), da cui la battuta di Schlein agli amici: Franceschini se ne intenderà di politica, no? Ma non tutta l’area Franceschini, si sa, è compatta.

 

Proprio ieri infatti Piero Fassino, cofondatore di Areadem, ha presentato con il sindaco di Pesaro Matteo Ricci il “manifesto per un nuovo Pd” (pro Bonaccini). “Rispetto la scelta di Dario con il quale ho condiviso un comune cammino politico, ma c’è differenza tra innovazione e nuovismo”, ha detto Fassino qualche giorno fa a Repubblica. E ieri, al lancio del manifesto, Fassino proseguiva: “Chi guida questo partito deve avere caratteristiche di solidità, riformismo, cultura di governo”. E anche se i suddetti sondaggi (ultimo di Ipsos, tre giorni fa) danno Bonaccini al 32 per cento delle preferenze, Schlein all’11, Gianni Cuperlo all’8 e Paola De Micheli al 5, Schlein, visti i suddetti ventimila iscritti alla piattaforma, ostenta ottimismo mentre si accinge a scendere al Sud (domani, tra Lecce, Bari, Taranto e Brindisi), tra militanti Pd e sostenitori, circoli Arci, rappresentanti di associazioni e società civile, nello stesso Sud in cui già da tempo Bonaccini, che ieri era a Siena mentre Cuperlo si recava a Palermo e De Micheli a Verona, si è per così dire radicato nei consensi di molti sindaci.

 

Intanto Schlein ieri ha nominato Chiara Gribaudo coordinatrice dei comitati, Marco Sarracino coordinatore dell’organizzazione, Chiara Braga responsabile delle iniziative politiche e Marco Furfaro portavoce della mozione. Ma quali bussole la guidano, considerando che il questionario interno al Pd, denominato proprio “Bussola”, comincia a indicare che iscritti e simpatizzanti propendono per una leadership identitaria? Qualche traccia l’ha lasciata lascia lei stessa, in tv, a “In onda”, su La7: “Penso di poter vincere perché ho sentito una forte connessione con la comunità democratica”. Temi prediletti: “Disegueglianze”, “povertà”, “lavoro” (ma non “impresa”), “precarietà”, “emergenza climatica”.

 

Impostazione confermata due giorni fa a Civitavecchia, dove Schlein ha incontrato la Compagnia portuale “per confrontarsi con le lavoratrici e i lavoratori su un nuovo modello di sviluppo per i territori che non metta più in contraddizione tra di loro il diritto al lavoro e quello alla salute delle persone e del pianeta, e per discutere di pratiche concrete da realizzare nella prospettiva di una urgente e necessaria conversione ecologica ed energetica”. Raffredda gli entusiasmi Luigi Zanda: “Ho stima di tutti i candidati, che sono iscritti al Pd dalla sua fondazione, eccetto Elly Schlein che ha preso la tessera qualche settimana fa”, ha detto a Repubblica, annunciando l’appoggio a Gianni Cuperlo, “perché conosce la malattia di cui soffre il Pd”. 
 

  • Marianna Rizzini
  • Marianna Rizzini è nata e cresciuta a Roma, tra il liceo Visconti e l'Università La Sapienza, assorbendo forse i tic di entrambi gli ambienti, ma più del Visconti che della Sapienza. Per fortuna l'hanno spedita per tempo a Milano, anche se poi è tornata indietro. Lavora al Foglio dai primi anni del Millennio e scrive per lo più ritratti di personaggi politici o articoli su sinistre sinistrate, Cinque Stelle e populisti del web, ma può capitare la paginata che non ti aspetti (strani individui, perfetti sconosciuti, storie improbabili, robot, film, cartoni animati). E' nata in una famiglia pazza, ma con il senno di poi neanche tanto. Vive a Trastevere, è mamma di Tea, esce volentieri, non è un asso dei fornelli.