Dario Franceschini (Ansa)

Verso il congresso

Il Franceschini giovanilista (e rottamatore): "Come Schlein ne arriva una ogni dieci anni"

Redazione

"La generazione mia e di Bonaccini ha guidato il partito dalla fondazione a oggi e ora è giusto che lasci il passo" dice l'ex ministro della Cultura, che sosterrà l'ex vicepresidente dell'Emilia-Romagna per la carica di segretario. E indica la rotta: addio alla vocazione maggioritaria, dialogare con il M5s

Si muove tra la rottamazione e il giovanilismo. Nel mezzo è tutto un fiorire di elogi. Qualcuno lo chiama riposizionamento. Lui, Dario Franceschini, smentisce e dice invece che di personaità come quella di Elly Schlein "ne arriva una ogni dieci anni". Il resto allora viene da sè, per un politico navigato come l'ex ministro della Cultura, a cui tutto si può rimproverare ma non certo di non avere il fiuto per la politica (e per il potere). La sosterrà perché è il nuovo che avanza, perché "la generazione mia e di Bonaccini ha guidato il partito a vari livelli dalla fondazione a oggi e ora è giusto che lasci il passo", come ha spiegato in un'intervista al Corriere. La prima in cui ufficialmente si schiera dalla parte di Schlein, anche se ormai da giorni si sapeva dove Franceschini si sarebbe collocato in questa corsa congressuale.

 

"In questo momento", ha spiegato - lui che di momenti se ne intende, essendo stato tante tante cose nella sua carriera politica -, "il Pd non ha bisogno di continuità e tranquillità ma di un punto di frattura". E ancora: "Serve un Pd più radicale nella proposta politica, più netto e più coraggioso". Franceschini lavorerà a tutto questo. "Altro che gattopardismo", dice rivendicando il sostegno a Schlein, che dovrà "cambiare tutto: gruppi dirigenti. abitudini, rendite di posizione". La ex vice presidente dell'Emilia-Romagna "rappresenta la sinistra moderna" e non c'è nessun retaggio novecentesco. E in effetti, a guardare bene, non ha tutti torti se è vero che i nomi più in vista, per il momento, nel sostenere la battaglia di Schlein sono lo stesso Franceschini e Francesco Boccia - che sarà il coordinatore della mozione. Non proprio due avanzi del Partito comunista (mica come l'altro candidato Gianni Cuperlo), semmai della Margherita, questo sì. Sinistra moderna, appunto.

 

Ma Schlein è Schlein, e Franceschini un'altra cosa, ci tiene a precisare il dirigente dem. Per questo ogni accusa di manipolazione verso la candidata - "c'è un po' di misoginia" in chi lo pensa, è il suo punto di vista. Si tratta solo di un edorsement e di qualche consiglio sulla linea del partito che sarà: fine della vellità maggioritaria, "questa stagione è finita". Servirà intestarsi solo alcune battaglie ed emergenze sociali. E dialogare con il Movimento 5 stelle, che è molto maturato rispetto alla prima fase populista, nell'ambito di una "competizione che può essere virtuosa". E la deputata di Occupy Pd, "sono convinto sia molto competitiva con i 5 stelle". Parola di Franceschini.

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