contraddizioni

"Facciamo Bossi senatore a vita", dice Salvini. Che nel 2019 voleva abolire i senatori a vita

"Siete la casta della casta della casta", diceva ai nominati dal capo dello stato. Ora però considera la carica la massima ricompensa per il Senatùr, rimasto fuori dal Parlamento

Luca Roberto

A risentire certe sue espressioni, viene il sospetto che nelle parole di oggi ci sia un intento di irrisione. Matteo Salvini quest'oggi ha proposto la nomina a senatore a vita per Umberto Bossi, il Senatùr rimasto fuori dalla Camera dei deputati dopo il crollo della Lega alle elezioni politiche. Perché basta mandare il nastro all'indietro, rivedersi qualche intervento del segretario della Lega, per capire che c'è qualcosa che non quadra. O quanto meno stona.

"Il senatore a vita è una figura assolutamente superata nella storia della nostra Repubblica. Lasciare a dei senatori a vita pro tempore, che vengono qua quando hanno tempo, il governo che nasce e che muore proprio no. Con tutto il rispetto. E' la casta della casta della casta", disse intervenendo al Senato nel settembre 2019. E in effetti quello stesso anno rilanciò la proposta sui propri profili social. "Abolizione dei senatori a vita ed elezione diretta del presidente della Repubblica. Cominciamo da sabato 19 ottobre a Roma". 

Il curriculum dei precedenti non è esaurito, però. Perché anche nel 2021, agli sgoccioli del Conte bis, Salvini intervenne in Parlamento per dissuadere i senatori a vita dal votare la fiducia all'Avvocato del popolo. Ricordando le parole di Grillo su di loro ("Non muoiono mai o muoiono troppo tardi") disse rivolgendosi ai nominati dal capo dello stato. "Che coraggio che avete!". In pratica sbeffeggiandoli.

Nel post voto si è tornati a parlare di riforme costituzionali, che dovrebbero prevedere una svolta presidenziale per le istituzioni italiane. Coerentemente con quell'impostazione Salvini, che fa parte della coalizione vincitrice, potrebbe adesso passare dalle parole ai fatti. E chiedere che una figura secondo lui superata dalla storia venga finalmente archiviata dalla prammatica costituzionale. Non sappiamo se nel suo proporre Bossi senatore a vita insomma ci sia la volontà di piazzarlo in un posto che secondo lui vale meno di zero. O se nel frattempo si sia ravveduto tanto da voler ricompensare il suo padrino politico con una carica che adesso gli appare come d'un prestigio senza eguali

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