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Editoriali

Cappato, le firme raccolte su chiavetta e il diritto di tribuna

Redazione

Respinta la raccolta digitale del radicale per le prossime elezioni del 25 settembre. Un peccato, anche per il Pd, non avergli trovato un posto in lista

Lui ha detto subito “ricorreremo”. Perché combattere contro le regole “farraginose” che muovono (o tengono ferma) la democrazia, litigando nei tribunali, è il suo stile di lotta preferito. Ma al momento in cui le chiacchiere tendono verso lo zero, e la possibilità di presentarsi alle elezioni del 25 settembre può sfumare, resta che le firme digitali (su chiavetta Usb) per presentare le candidature della lista Referendum e democrazia sono state respinte. In tutti i tribunali in cui sono state presentate.

La scelta di raccogliere le firme per via digitale e presentarle senza le proverbiali tonnellate di carta di tutti gli altri partiti era, per Marco Cappato, come al solito duplice: tecnica e di provocazione contro un sistema che rifiuta di adeguarsi. Eppure c’era stato un precedente positivo, le firme elettroniche accolte per i referendum lo scorso anno. Ma niente da fare, il copione sembra il solito: le battaglie di principio di Cappato finiscono per sbattere contro il muro dell’opportunità, o della convenienza. Sarebbe comunque un peccato.

 

Qualche settimana fa sul Foglio, giornale che con Cappato ha spesso polemizzato, Giuliano Ferrara ha rivolto un appello al centrosinistra affinché offrisse a Cappato una candidatura (sicura) in nome del diritto di tribuna. “Per me resta fermo oltre ogni dubbio”, scriveva, che “il modello di società dell’eutanasia e del suicidio assistito per legge ha un tratto odioso e cupo”. Ma, aggiungeva, nelle procedure di Cappato e “nella sua implicazione personale e testimoniale, vive in parte lo spirito libertario autentico del suo maestro Marco Pannella”. E sarebbe un errore privarsene.

 

Ovviamente il centrosinistra non ne ha fatto niente, o forse è stato l’esponente radicale a sottrarsi, non fa differenza. Resta che nella lotta nel fango per la formazione delle liste più caotica di sempre, e con tutte le figure approssimative o palesemente inadeguate che il Pd e le altre formazioni che condividono le idee libertario-radicali hanno messo in campo, una tribuna per Cappato doveva essere trovata. Per buona democrazia.

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