L'occupazione in crescita, la soluzione del caso Alitalia, gli investimenti che tornano. "Il presidente del Consiglio lascia molto più di un'agenda", dice il cofondatore di Impegno civico
Nuvole in viaggio. Ma non sono quelle dell’omonimo film di Aki Kaurismaki, cult di nicchia di più di vent’anni fa. Sono quelle evocate dell’ex premier Mario Draghi giovedì scorso, al termine dell’ultimo consiglio dei ministri prima della pausa estiva. “Resto un nonno al servizio delle istituzioni”, ha detto Draghi, facendo nel contempo gli auguri a chi si appresta ad affrontare la campagna elettorale. E Bruno Tabacci, già sottosegretario alla presidenza del Consiglio con Draghi (con delega alla Programmazione economica), e ora cofondatore di “Impegno civico” con Luigi Di Maio, la campagna elettorale ce l’ha davanti, ma ha anche davanti il resto. Risultati, rischi e quello che Draghi ha lasciato in eredità – soprattutto, dice Tabacci, a livello di metodo. Intanto aleggia sui candidati un “memento Draghi” che riguarda numeri e obiettivi raggiunti.
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