Il caso

Calenda apre al Pd e prepara un incontro con Gelmini: prove di campo aperto

Gianluca De Rosa

L'europarlamentare vuole i voti dei moderati delusi dal draghicidio. Ma intanto è aperta anche la trattativa con il Pd e con la ministra ex azzurra. "Fuori Di Maio, Fratoianni e Bonelli"

Finito il “campo largo” ci si interroga su cosa sarà il “campo aperto” prospettato da Enrico Letta. Domani il segretario del Pd esporrà alla direzione dem la sua strategia elettorale. Intanto da uno dei potenziali alleati arrivano segnali incoraggianti. Fino a qualche giorno fa Carlo Calenda non aveva dubbio: per le elezioni del 25 settembre, diceva: “Noi corriamo da soli”. Un mix di coerenza – “non possiamo stare in una coalizione dove ci sono anche i verdi di Bonelli e Sinistra Italiana di Fratoianni che sono i partiti del No a tutto” –  e di orgoglio ferito: “Se il Pd ci vuole dovrebbe almeno chiamarci”. Qualcosa però è cambiato. Questa mattina alla stampa Estera Calenda ha presentato insieme a Emma Bonino il patto repubblicano, un programma per sommi capi della federazione Azione/+Europa, ma, dicono “aperto a tutti coloro che lo condividono”. 

A chi gli chiedeva avesse sentito Enrico Letta il leader di Azione rispondeva così: “Gli vogliamo bene, è una persona seria. Siamo disponibili a discutere con tutti sulle cose da fare".

Insomma, l’alleanza con il Pd è tutt’altro che esclusa. Lo ha detto in modo ancora più chiaro Bonino. "E’ iniziata da 24 ore la prima interlocuzione con il Pd, che in tutti questi anni ha preferito altri, i 5 stelle fino all'inverosimile o l'estrema sinistra. Con il Pd per parlare bisogna essere in due, se no è monologo. Starà anche al Pd aprire se vuole una interlocuzione che noi auspichiamo con forza, ma non mi posso presentare nella sede del Pd con un bazooka". 

Ma ci sono delle condizioni: chi devono essere i compagni di viaggio? Calenda è già partito con la lista degli esclusi. Il primo si chiama Luigi Di Maio. "Non so di chi si stia parlando. Non so veramente di chi si parla... ", ha scherzato Calenda.

Poi c’è la sinistra a sinistra del Pd. Calenda propone rigassificatori e termovalorizzatori costruiti, se necessario, anche con il controllo dell’esercito. “Non so se Bonelli e Fratoianni nel frattempo vogliano i termovalorizzatori ma so che sono quelli che stanno dicendo che l'agenda Conte era meglio dell'agenda Draghi, ma questi sono fatti che riguardano il Pd non noi", ha chiosato Calenda, facendo capire al Pd quali devono essere i confini dell’alleanza per permettere la presenza di Azione.

In attesa di capire dove porterà l’interlocuzione con il Pd, Azione è diventato il polo attrattore dei fuoriusciti da Forza Italia. Venerdì ha preso la tessera del partito di Calenda Andrea Cagini, uno dei due senatori di FI che mercoledì scorso, in dissenso dal gruppo del partito, ha votato la fiducia a Mario Draghi. Al termine della conferenza alla Stampa estera è arrivata un’adesione ancora più importante.

 

 

"Ho letto il manifesto di Azione: europeismo e atlantismo, infrastrutture, Pnrr, Industria 4.0, revisione del reddito di cittadinanza. È l’agenda Draghi ed è quello che serve all’Italia. Carlo Calenda io ci sono, vediamoci", ha scritto su Twitter la ministra, ormai ex FI, Maria Stella Gelmini. Quasi istantanea la replica di Calenda sempre via social. "Con grande piacere".

E d’altronde ai ministri ex berlusconiani, oltre Gelmini, Renato Brunetta e Mara Carfagna, aveva aperto domenica, in una lunga intervista a Repubblica, anche il segretario del Pd Enrico Letta.

L’asse Calenda-Pd-ex forzisti preoccupa specularmente a sinistra e a destra. Da FI è Maurizio Gasparri ad attaccare. "In questo avvio di campagna elettorale Calenda è iperattivo. Si attribuisce ogni ruolo, definisce poi le funzioni degli altri in maniera apodittica, distribuisce patenti e alimenta sogni di gloria”. Sull’altro fronte ci pensa il deputato grillino Mario Perantoni: “I vertici del Pd stanno cercando la rottura con il Movimento 5 Stelle per allearsi con Renzi e Calenda e dismettere ogni possibile accordo su una agenda progressista”.