L'intervista

Tabacci: "In Senato ho dato il mio simbolo a Di Maio: Luigi è un tipo coraggioso"

Simone Canettieri

L'operazione serve al ministro degli Esteri per costituire a Palazzo Madama un gruppo proprio: "Si chiamerà Insieme per il futuro-centro democratico"

"Di cosa si stupisce?". 

Di nulla, sottosegretario Bruno Tabacci. La notizia però va data: il gruppo di Luigi Di Maio al Senato si aggancerà al suo simbolo. Così facendo uscirà dalla palude del misto con tutti i vantaggi che ne conseguono. Un bel gesto da parte sua, o no?

"E allora? Qual è il problema? Comunque sì: il gruppo si chiamerà "Insieme per il futuro-Centro democratico". Non ci trovo nulla di strano. Già in passato se non avessi fatto operazioni simili i radicali di Emma Bonino non sarebbero entrati in Parlamento".

Come giudica la scissione di Luigi Di Maio dal M5s? 

"Ho avuto già modo di dichiararlo nei giorni scorsi: considero l'operazione degli Esteri coraggiosa e per questo ho deciso in qualche modo di supportarla".

E' un modo secondo anche lei per mettere in sicurezza il governo Draghi dalle bizze di Conte e Salvini?

 "Sì, ma con Draghi il governo è già al sicuro di suo".

(Bruno Tabacci, 76 anni di cui 50 passati in politica, debutto come consigliere comunale della Dc in quel di Mantova. Già presidente della regione Lombardia negli anni '80 su spinta di Ciriaco De Mita, un passato nell'Udc, ma anche nel centrosinistra tanto da partecipare alle primarie vinte da Pier Luigi Bersani contro Matteo Renzi. Durante la fine del Conte II si propose di mettere su una squadra di responsabili, una sorta di "Sanpa" del gruppo misto, per evitare la fine del governo: l'operazione non andò a buon fine, ora Tabacci però è sottosegretario del governo Draghi)  

 

  • Simone Canettieri
  • Viterbese, 1982. Al Foglio da settembre 2020 come caposervizio. Otto anni al Messaggero (in cronaca e al politico). Prima ancora in Emilia Romagna come corrispondente (fra nascita del M5s e terremoto), a Firenze come redattore del Nuovo Corriere (alle prese tutte le mattine con cronaca nera e giudiziaria). Ha iniziato a Viterbo a 19 anni con il pattinaggio e il calcio minore, poi a 26 anni ha strappato la prima assunzione. Ha scritto per Oggi, Linkiesta, inserti di viaggi e gastronomia. Ha collaborato con RadioRai, ma anche con emittenti televisive e radiofoniche locali che non  pagavano mai. Premio Agnes 2020 per la carta stampata in Italia. Ha vinto anche il premio Guidarello 2023 per il giornalismo d'autore.