Il caso

Salvini scancellato. Così il leader della Lega toglie il suo nome dal simbolo

Filippo Passeri

A Genova il segretario del Carroccio è sparito dal logo elettorale, sostituito da quello del sindaco Bucci. Non è la prima volta. Forse ha a che fare con il tentativo di costruire la federazione con Forza Italia

A Genova Matteo Salvini è scomparso, non fisicamente, ma il suo nome è sparito dal simbolo del partito, quasi a voler dire che la Lega sta in piedi da sola e forse ci guadagna pure a giudicare dagli ultimi scossoni che hanno travolto il segretario del Carroccio. Il leader che ha portato la Lega al 34,33 per cento alle Europee del 2019 sembra aver perso un po’ di smalto – in questo la perdita del suo fidato compagno Luca Morisi potrebbe aver influito e non in modo marginale – e da più parti si parla di ipotesi di sostituzione di Salvini al vertice. Anche se poi il segretario rimane sempre saldamente al comando. Fatto sta che la Lega in tre anni ha dimezzato il suo consenso, secondo gli ultimi sondaggi ora sarebbe al 15 per cento, terzo partito dopo il Pd e Fratelli d’Italia della sua amica-nemica Giorgia Meloni la quale potrebbe aver contribuito alla scelta di Salvini di presentarsi senza nome nel simbolo così da facilitare la nascita di quella tanto agognata federazione di centrodestra, che comprenderebbe anche Forza Italia, con la quale, eventualmente, sfidare FdI. 


Nel capoluogo ligure, quindi, sotto Alberto da Giussano non figura il nome di Salvini ma quello del sindaco Bucci (lo ricorderete per l’espressione “Veramente sono il sindaco, veda un po’ lei” rivolta alla giornalista che nei giorni della tragedia del crollo del ponte Morandi gli chiese se fosse un cittadino genovese) e per il leader leghista: “Questo è un omaggio a Genova. La Lega di solito non inserisce i nomi dei candidati sindaco, ma con tutto quello che avete passato voi genovesi e con tutto l’entusiasmo che ci avete messo, ho ritenuto il 12 giugno che Matteo Salvini potesse passare in secondo piano”. Ma il capoluogo ligure è la seconda piazza in cui sulla scheda elettorale non comparirà il nome del segretario, a Palermo si presenterà “Prima l’Italia”, di nuovo verrebbe da dire, sì perché Salvini con questa mossa sembra in qualche modo volersi smarcare dalle costanti attenzioni che gli sono rivolte e tornare all’origine, alla Lega salviniana primigenia dello slogan “Prima gli italiani”. Quel “passare in secondo piano” risulta quindi focale, togliere per aggiungere nelle idee del leader, così da riabilitare la sua figura e conseguentemente ridare slancio al partito. Non sappiamo se questa mossa possa funzionare e se realmente Salvini voglia eclissarsi per un po’, ma visti gli ultimi tempi e soprattutto le ultime figuracce – da ultimo la visita tragicomica in Polonia – un periodo di sottoesposizione, mediatica soprattutto, non può che giovargli.

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