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“Napoli, Roma e Milano sfavorite dal Pnrr”. Parla Manfredi

Gianluca De Rosa

Con le aree metropolitane, questi tre comuni mettono insieme più di dieci milioni di cittadini, un pezzo di Italia importante su cui è giusto investire e sperimentare

Poco più di un anno fa sedevano insieme in Consiglio dei Ministri. Oggi, con la fascia tricolore indosso, bussano all’unisono, con garbo, ma convinzione, alle porte del governo Draghi. Il sindaco di Roma Roberto Gualtieri lo aveva già detto qualche giorno fa: “Con i bandi del Pnrr le grandi città sono penalizzate”. Oggi il primo cittadino di Napoli, ex ministro dell’Università del governo giallorosso, Gaetano Manfredi, conferma e spiega al Foglio le stesse perplessità che sono finite all’interno di una missiva indirizzata a palazzo Chigi firmata anche dai primi cittadini di Milano e Torino.

 

“Con Gualtieri, Sala e Lo Russo – racconta – abbiamo segnalato che in alcuni casi per la distribuzione delle risorse del Pnrr sono stati utilizzati dei critreri che sfavoriscono le metropoli. Alcuni bandi mettono delle soglie massime per il numero d’interventi richiesti, e per città come Roma e Napoli questo è un danno enorme”. Un esempio? “Per le scuole – racconta l’ex rettore della Federico II – è stato messo un tetto ai plessi per comune su cui è possibile intervenire. E’ chiaro che per grandi città che hanno migliaia di scuole, il limite di quattro o sei istituti, che va bene per un comune medio-piccolo, diventa molto penalizzante”.  Non è l’unico problema. Prosegue il sindaco di Napoli: “Un altro aspetto riguarda dei criteri utilizzati su alcuni bandi, per esempio per gli interventi nel sociale: nel punteggio viene premiato il fatto che più comuni partecipano insieme, ma è chiaro che per una grande città, che ha milioni di abitanti, aggregarsi con altri è impossibile perché ci sono già da gestire grandi complessità interne”. 
L’elenco dei problemi illustrati da Manfredi è stato segnalato al governo per evitare che gli stessi problemi possano continuare a intaccare anche i prossimi bandi. “Molte gare – spiega il primo cittadino di Napoli – sono state già pubblicate e ora è complicato intervenire, ma la nostra segnalazione serve per il futuro: in questo momento ogni ministero segue criteri differenti da bando a bando e questo sta creando diverse criticità”.

 

I sindaci delle metropoli italiane ne fanno una questione cruciale, convinti come sono di essere centrali per la realizzazione del Pnrr. Manfredi lo dice chiaramente: “E’ ovvio che il governo deve tener conto delle enormi differenze che ci sono tra gli ottomila comuni italiani, ma non si può dimenticare che la grande complessità che deve essere affrontata con il Pnrr trova la sua massima espressione nelle città metropolitane. Sulle future risorse, o in caso di riattribuzione dei fondi non spesi, è essenziale tenerne conto: investendo a Roma, Milano o Napoli si agisce sui problemi di milioni di cittadini con un impatto sociale potentissimo, basta pensare alla rigenerazione delle periferie”.

 

Sul tema l’Anci non sembra aver svolto al meglio il suo ruolo di ambasciatore con l’esecutivo, anche per questo Napoli, Roma, Milano e Torino hanno deciso di fare da soli scrivendo al governo. “L’Anci e il sindaco Decaro – dice Manfredi con il tono della doverosa premessa – hanno fatto un grande lavoro nel rappresentare i comuni, ma è chiaro che tenere insieme le esigenze dei piccolissimi e dei grandi, non permette di raggiungere sempre l’equilibrio migliore come in questo caso. Il tema politico però lo ribadisco volentieri io: le grandi aree metropolitane sono oggi i luoghi della sfida del cambiamento e quindi è importante che abbiano un ruolo nella programmazione che forse finora non hanno avuto”.

 

Anche per questa ragione tra le principali città italiane – Roma, Milano e Napoli – si stanno creando diverse collaborazioni. La prima riguarderà il consorzio tra le aziende del trasporto pubblico locale – Atac, Atm e Atn – che parteciperanno insieme al bando del Pnrr per il rinnovo della flotta bus, con il passaggio pressoché totale alle vetture elettriche. “Penso che la collaborazione tra le grandi città metropolitane sia molto utile – dice Manfredi – ci consente di mettere insieme le differenti esperienze e competenze per risolvere problemi comuni. Non ci sarà solo il trasporto pubblico, ma anche sulla trasformazione urbana e sociale stiamo lavorando a nuove alleanze con Roma e Milano. Non dobbiamo dimenticarci che, con le aree metropolitane, questi tre comuni mettono insieme più di dieci milioni di cittadini, un pezzo di Italia importante su cui è giusto investire e sperimentare”.
 

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