(foto Ansa)

Ddl Concorrenza, via libera dal Cdm

Redazione

L'intervento del governo non tocca i punti irrisolti delle licenze dei balneari e degli ambulanti. Quali sono le novità adottate in Consiglio dei ministri

Prima dell'approvazione in Consiglio dei ministri del ddl Concorrenza, Mario Draghi ha detto ai suoi ministri che l'intervento serve ad avviare "un’operazione di trasparenza". Così, dopo quasi due ore di discussione, il governo ha licenziato un disegno di legge che era atteso da mesi. E che rappresenta un raccordo importante con la fase più operativa del Pnrr. "Il provvedimento di oggi contiene molte misure utili, in un ampio raggio di settori", ha spiegato il presidente del Consiglio. "Adempiamo a tutti gli obblighi che avevamo assunto con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Approviamo una delega per il riordino dei servizi pubblici locali, e una per il riordino dei servizi di mobilità urbana non di linea. Abbiamo inoltre modificato alcune norme in materia di gestione dei rifiuti", ha sintetizzato in breve. Aggiungendo che "in materia di salute, abbiamo modificato i criteri di accreditamento e convenzionamento delle strutture private, per valorizzare la qualità dei servizi offerti." Così come "abbiamo modificato le modalità di selezione della dirigenza medica, per basarla su criteri certi e limitare la discrezionalità".  

 

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Eppure, nell'elenco delle misure, mancano tutti quegli interventi che più avrebbero richiesto un assunzione di coraggio da parte del governo: per dirne due, l'assegnazione delle licenze per gli ambulanti (l'applicazione della cosiddetta direttiva Bolkenstein) e per gli operatori balneari, per cui si è scelto di mantenere in vigore quanto stabilito dal precedente governo. Così il governo ha preferito farsi garante dell'equidistanza rispetto ai capricci dei partiti. Che hanno fortemente condizionato l'ampiezza dell'intervento che si può definire, alla fine, deludente rispetto alle aspettative

Un motivo di tale scelta lo ha spiegato Draghi quando ai ministri ha detto che "nel recente passato, i Governi italiani hanno preso due strade sul fronte della concorrenza. Alcuni hanno provato a passare delle misure molto ambiziose senza però cercare il consenso politico. Il risultato è stato che in larga parte questi provvedimenti non sono stati attuati, anche per l’opposizione di tanti gruppi d’interesse. Altri governi  hanno invece ignorato la questione. La legge che ci apprestiamo a varare dovrebbe avere natura annuale. Eppure, dal 2009 a oggi, è stata approvata una sola volta, nel 2017, a due anni dalla presentazione. Questo Governo intraprende una terza strada, che crediamo possa essere più efficace". 

 

Delega per i taxi

Da un punto di vista più sostanziale, il governo ha confermato la delega sui taxi, nell'ottica di aprire all'acquisizione delle licenze. Misura per la quale la Lega, con il ministro Giorgetti, ha chiesto delle garanzie per chi è già attualmente in possesso del titolo. Il sindacato Usb ha già fatto sapere che non apprezza quanto contenuto nel ddl ed è pronto a mobilitazioni di piazza. 

No alla mobilità dei notai

Nel testo della norma arriva una restrizione rispetto alla possibilità, per i notai, di esercitare la professione su tutto il territorio nazionale, com'era circolato nelle bozze precedenti della legge. Altro stop per quanto riguarda la possibilità di accelerare l'iter per costruire nuovi inceneritori, sui cui si sono registrate soprattutto le resistenze dei Cinque stelle. 

Le novità per il trasporto pubblico

Nel testo definitivo è saltato il meccanismo d'incentivi che avrebbe reso più conveniente, per gli enti locali, il ricorso alle gare per l'assegnazione dei servizi di trasporto pubblico locale. Sulla vicenda Draghi stesso, però, ha ricordato che la norma non è da considerarsi un punto d'approdo. "La tutela della concorrenza non si ferma comunque a questo disegno di legge. È un obiettivo trasversale a tutta la politica economica del Governo. Ne sono esempi la legge sulle lauree abilitanti, prevista dal precedente esecutivo, e la recente apertura delle tratte a medio e lunga percorrenza per i bus”.

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