Green pass, la Lega verso il sì. E lo dirà Borghi. Salvini come mister Canà: gioca con il 5-5-5

Simone Canettieri

Il segretario si è convinto dopo l'intervento del capogruppo Molinari. "Un voto contrario spaccherebbe il gruppo".

Sorpresa a Montecitorio: la Lega è pronta a votare sì al decreto Green pass. E, doppia sorpresa, la dichiarazione di voto spetterà a Claudio Borghi, il deputato che in questi giorni ha terremotato la maggioranza facendo asse con Fratelli d’Italia su posizioni Ni vax e No green pass. Matteo Salvini sembra dunque il mister Oronzo Canà (L’allenatore nel pallone di Lino Banfi) con il suo mitico schema 5-5-5. Un caos che continua a lasciare perplessi i deputati del Carroccio, molti dei quali non capiscono più quale sia la linea del loro partito.

Alla decisione comunicata in queste ore – il voto è atteso intorno alle 13 – si è arrivati dopo due giorni a dir poco turbolenti. Fatti di telefonate di fuoco fra il capogruppo della Lega a Montecitorio Riccardo Molinari e lo stesso Salvini. Il presidente dei deputati ieri sera ha spiegato, prendendosi a brutte parole con il leader, che non avrebbe tenuto il gruppo su un voto contrario e nemmeno sull’astensione. “Matteo, così si spacca il partito”. D’altronde non è un mistero che molti eletti, specie al Nord, iniziano ad avere sul gozzo le posizioni integraliste di Borghi, paragonato nei malmostosi capannelli del Carroccio a una specie di kamikaze.

Salvini alla fine sembra dunque aver ceduto davanti alle spiegazioni di Molinari. A sua volta indicato da molti deputati leghisti come uno dei tanti big in sofferenza, pronti a voltare le spalle un domani all’ex Capitano. Si tratta questa di una chiacchiera che gira con frequenza a Montecitorio, ma che va presa con le pinze: Molinari deve molto a Salvini, che lo ha promosso e valorizzato. E dunque attira da sempre su di sé le invidie di molti, di chi è rimasto ai margini.

Allo stesso tempo Molinari si sta costruendo in quest’ultimo periodo un profilo giorgettiano molto più riflessivo e dialogante con il governo, rispetto alle truppe di irriducibili che il leader della Lega spalleggia. E tra questi c’è proprio Borghi a cui alla fine dovrebbe toccare l’onore e l’onere di fare la dichiarazione di voto a favore del decreto green pass per blandire l’elettorato No vax che tanto sta a cuore a Salvini. Queste sono le ultime notizie, ma con il modulo 5-5-5 di mister Matteo Canà le sorprese sono sempre dietro l’angolo. 

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  • Simone Canettieri
  • Viterbese, 1982. Al Foglio da settembre 2020 come caposervizio. Otto anni al Messaggero (in cronaca e al politico). Prima ancora in Emilia Romagna come corrispondente (fra nascita del M5s e terremoto), a Firenze come redattore del Nuovo Corriere (alle prese tutte le mattine con cronaca nera e giudiziaria). Ha iniziato a Viterbo a 19 anni con il pattinaggio e il calcio minore, poi a 26 anni ha strappato la prima assunzione. Ha scritto per Oggi, Linkiesta, inserti di viaggi e gastronomia. Ha collaborato con RadioRai, ma anche con emittenti televisive e radiofoniche locali che non  pagavano mai. Premio Agnes 2020 per la carta stampata in Italia. Ha vinto anche il premio Guidarello 2023 per il giornalismo d'autore.