La guerra delle bozze

Orlando: "La bozza antidelocalizzazione trasmessa a Chigi". Contromossa di Giorgetti

Al Mise pensano che qualcosa di tanto importante non si possa “spedire” come fosse un invito a un evento

Carmelo Caruso

Il ministro del Lavoro, Orlando rivendica di aver trasmesso a metà agosto il testo a Chigi. Giorgetti spiega che "trasmettere" non è "condividere" e ragiona su diverse clausole per trattenere le aziende. Uno scontro di "carte"

Roma. E’ un’altra versione. La sua. Il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, dice, e lo ha detto ai suoi collaboratori, che non è vero che la bozza antidelocalizzazioni “non sia stata mai trasmessa a Palazzo Chigi” e che non è vero che il testo non sia stato inoltrato al ministro Giancarlo Giorgetti”. La contesa è adesso una contesa anche  linguistica. La differenza è tra il termine “trasmesso” e “condiviso”. Scritta con la viceministra dello Sviluppo Economico, Alessandra Todde, ritenuta una bozza “punitiva” dal presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, la norma sarebbe secondo Giorgetti nient’altro che una bozza e una bozza non si trasmette ma si condivide fra ministri perché c’è una formula da rispettare. Il problema rimane il contenuto. Il Mise lo ritiene sbagliato nella costruzione, errata l’impostazione.

In questo caso sono importanti le date. Il 10 agosto, senza clamori, in una nota alle agenzie, con il più classico, dei mezzi avvisi, il “si apprende”, qualcuno fa sapere che, “il ministro Orlando, da quanto si apprende, avrebbe inviato oggi, a Palazzo Chigi, una bozza di norma sulla responsabilità sociale, di impresa, antidelocalizzazioni”. Ed è probabile, anzi, non si esclude, che negli uffici la bozza sia arrivata ma interpretata come una comunicazione, un difetto di metodo. Al Mise pensano che qualcosa di tanto importante non si possa “spedire” come fosse un invito a un evento. C’è inoltre un percorso già individuato e di fatto alternativo alla bozza Orlando-Todde. Giorgetti ha in mente un’altra politica industriale, altre direttive. E le renderà esplicite. Vuole  collegare i contributi alle imprese alla capacità di occupare nelle aree depresse. Cosa non è accettabile per Orlando? Dire che la bozza sia rimasta sul suo tavolo. Al ministero del Lavoro si dice: “E’ da 14 giorni che il testo è sulle scrivanie dei vari soggetti competenti”. La bozza sarebbe dunque sui tavoli di Giorgetti e di Draghi. O è stata bocciata dopo averla letta. O è stata bocciata prima ancora di averla letta. E’ rimasta “pensiero”.

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  • Carmelo Caruso, giornalista a Palermo, Milano, Roma. Ha iniziato a La Repubblica. Oggi lavora al Foglio